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302 | Arte romana. |
come opera d’arte manca di varietà nella invenzione e nella composizione, mostra minore abilità nell’esecuzione di quella della colonna Trajana. Fra i molti episodî vi è storicamente importante quello che rappresenta l’ajuto del cielo (raffigurato come Giove Pluvio) ai Romani contro i Quadi, con un improvviso acquazzone suscitato dalle preghiere dei cristiani della Legio fulminatrix (cfr. tav. 70-71).
VII. La scultura sepolcrale in Roma.
I sarcofaghi.
Una classe assai importante di monumenti scultorî dell’età degli Antonini sono i sarcofaghi, in cui deponevansi interi i cadaveri quando il rito della cremazione già cedeva luogo all’umazione. Sono anche di pietra capaci di uno o due corpi, sormontati di coperchio, sul quale è la figura del defunto; prendono talvolta forme architettoniche di casa, di tempio o d’altare, e si adornano di sculture sulla faccia anteriore e sulle due laterali minori, restando liscia la faccia posteriore addossata di solito al muro. Gli ornamenti plastici sono fiorami, festoni, frutti, puttini, medaglioni coi ritratti dei defunti e i nomi inscritti in tavolette sostenute da genietti; molti sarcofaghi hanno vaste rappresentazioni, ora di scene familiari, o mortuarie, ora di scene mitiche ed eroiche con simboliche relazioni ai funerali e alle credenze pagane d’oltre tomba, come, p. es., il mito di Endimione (significante il sonno seguito da un risveglio nella beatitudine celeste), o il mito di Amore e Psiche (simbolo della trasmigrazione dell’anima a più felice soggiorno, o dell’anima purificata dall’amore divino); ed altri tolti dal ciclo Dionisiaco, che però ha sempre riferimento in tal caso, al tripudio della