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282 | Arte romana. |
chitrave delle colonne è scolpito un frammento di fregio con bellissimi ornati di fiorami, di grifi, di candelabri, di vasi, che stettero come modello di stile classico e fondamento di continue variazioni nell’ornamentazione architettonica dei secoli seguenti.
Lucio Vero e Marco Aurelio alla memoria di Antonino eressero una colonna di granito rosso, trasportata dall’Egitto, della quale rimane, pregevole monumento per la storia della scoltura, la base. Resta ancora intera la colonna che il popolo e il Senato consacrarono a M. Aurelio, imitando quella di Trajano; forse sorgeva davanti ad un tempio consacrato all’imperatore. Anch’essa è tutta istoriata di rappresentazioni guerresche; ha nell’interno una scala che mette alla cima, sulla quale da Sisto V fu posta la statua di S. Paolo (ved. tav. 67)1.
Di un arco di M. Aurelio, pur esso eretto in memoria delle guerre contro i Marcomanni, rimanevano nell’anno 1600 ruine presso il Corso; alcuni suoi bassirilievi si conservano nel Museo del Campidoglio.
Dopo M. Aurelio e Commodo non cessarono le grandi e magnifiche costruzioni, anzi l’architettura romana, animata di una vera, propria e robusta vita, si prolungò assai più lontana che non altra delle arti sorelle; ma quanto al gusto e alla bel-
- ↑ Intorno alla colonna di Marco Aurelio è uscito un lavoro esauriente per cura del Petersen e del Domazewski con le contribuzioni del Mommsen e del Calderini: Die Marcussäule auf Piazza Colonna in Rom, herausgegeben von E. Petersen und von Domaszewski, mit Beiträgen von Mommsen und G. Calderini, Monaco, Bruckmann, 1896. Cfr. R. Schröder, Germanische Rechtssymbolik anf der Marcussäule (Neue Heidelberger Jahrbücher, VIII, 2 pag. 248 e segg.).
mano fu l’isolamento del tempio, dietro alla cui area si può ora liberamente passare fra il templum Sacrae Urbis e la Basilica di Costantino (Ved. l’Appendice sugli scavi del Foro romano).