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Architettura. 271

forum come miraculum, e parte con la vista della colonna Trajana, che ancora sorge sul primitivo suo luogo1. L’imperatore Costanzo a Roma davanti a quell’opera, unica al mondo, degna dell’ammirazione fino degli stessi Dei, rimaneva attonito, guardando quelle gigantesche costruzioni che nessuna generazione di mortali più saprebbe rifare. Costanzo espresse allora il desiderio d’aver una statua equestre come quella di Trajano, posta in mezzo all’area del Foro. E Ormisda, un regale persiano ch’era con lui, accennando agli edifìcî circostanti, disse: «Sì, principe, ma al cavallo fa di preparare una stalla come questa»2.

2. La Colonna «Trajana». — La colonna inalzata fra le due biblioteche è ad un tempo monumento sepolcrale ed onorario, perchè, rappresentando nei grandi suoi bassirilievi le imprese di Trajano nella Dacia, serviva anche, dice la tradizione, come tomba all’imperatore, le cui ceneri trasportate dalla Siria, dove era morto, chiuse in un’urna d’oro, furono deposte nella cameretta sepolcrale che è nella base della colonna. Ma quando Sisto V nel 1585 fece aprire la camera appiè della colonna, la trovò vuota. S’eleva la colonna sopra un alto zoccolo quadrato; il fusto è formato di molti giganteschi rocci o tamburi di marmo sovrapposti, e termina con gran capitello, sul quale ergesi il piedestallo che sostenne già la statua di Trajano, ed ora la statua di San Pietro fattavi porre da

  1. Ved. Albertolli, Fregi trovati negli scavi del Foro Trajano con altri esistenti in Roma e in diverse altre città. Milano, 1838. Per la bibliografia intorno alla Colonna Trajana vedasi più innanzi; cfr. F. Cerasoli, I restauri alle colonne Antonina e Trajana ed ai cavalli marmorei del Quirinale al tempo di Sisto V, in Bull. comm. archèol. com. 1896, pag. 179 e segg.
  2. Ved. Ammiano Marcellino, Rerum gestarum XVI, 10.