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Architettura. | 259 |
legno; per qualche tempo non vi si diedero spettacoli; ne incominciò la restorazione Eliogabalo, la compì Alessandro Severo. L’imperatore Filippo nell’anno 248 vi celebrò le grandi feste del millesimo anniversario natalizio di Roma. Onorio nell’anno 405 proibì gli spettacoli gladiatorî; ma caccie di fiere nel Colosseo si fecero ancora fino ai tempi di Teoderico. Nel Medio Evo il Colosseo servì di fortezza nelle lotte intestine delle fazioni romane. Poi la barbarie e la rapina lo convertirono in una cava di pietra; il palazzo della Cancelleria, i palazzi Farnese e Barberini furono per buona parte costruiti con pietre del Colosseo, tolte dalla demolizione del muro esterno; così quasi due terzi della grande costruzione furono distrutti.
Fra le costruzioni dei Flavî è da ricordare il tempio della Pace, intorno a cui allargavasi il Foro di Vespasiano. Il tempio ornato con opere tolte dalla domus aurea e con ricche spoglie della conquistata Gerusalemme avevasi per uno de’ più sontuosi di Roma.
2. Le terme di Tito. — Poco lungi dal Colosseo, sull’estremo dell’altura dell’Esquilino, furono erette le Terme di Tito. Il bagno aveva una grande importanza nella vita romana, almeno nei tempi ultimi della Repubblica. Per l’importanza che presero i bagni caldi s’ebbero poi le thermae, edificî destinati non solo al bagno, ma a luogo di ritrovo e di piacere, con un carattere affine a quello dei ginnasî e delle palestre greche. Non la sola Roma, ma ogni città d’Italia o delle provincie, ancorchè piccola, ebbe le sue Terme1. Esse componevansi
- ↑ Intorno alle terme romane in generale ved., oltre il lavoro di Baccio sulle terme libr. VII. Venezia. 1588: Andrea Palladio, Les thermes des Romains, ediz. di Londra 1732. Vicenza. 1785;