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Architettura. 249

pronao erano due obelischi egizi, che qui furono trovati nel sec. XVI e trasportati uno sulla piazza di S. Maria Maggiore, l’altro sul Quirinale, fra i due colossi di Montecavallo1.

Dietro al Mausoleo stendevasi, un gran parco, nel cui mezzo l’ustrinum per la combustione dei cadaveri. In questa tomba sontuosa prima di Augusto furono deposte le ceneri di Marcello, Agrippa, Ottavia e Druso; e dopo Augusto vi riposarono Livia, Germanico e Agrippina seniore. Oggi rimangono rovine dei muri, e fanno parte dell’anfiteatro Corea2.

4. L’Obelisco di Monte Citorio e altri monumenti di stile egizio. — Non lungi dal Mausoleo, Augusto fece collocare un grande obelisco di granito rosso, trasportato da Eliopoli a Roma, e destinato a nuovo uso di orologio solare (solarium), essendo sul terreno lastricato di travertino tracciata una meridiana. Spezzato e sepolto fra le immense ruine di Roma, fu raccolto e ricomposto, e sotto Pio VI nel 1792 collocato presso Monte Citorio. Di obelischi tolti all’Egitto abbondava Roma, dove le varie forme dell’architettura greca e dell’orientale erano rappresentate o da opere trasportatevi, o da nuovi monumenti eretti, e specialmente da templi costrutti per divinità orientali, poichè Roma accoglieva in sè liberamente ogni religione.

Molti obelischi ancora sorgono in Roma, dei quali il maggiore è quello di S. Giovanni in Laterano trasportato da Tebe, dove era stato eretto

  1. Cfr. F. Cerasoli. Documenti inediti medievali circa le terme di Diocleziano in Bull. Comm., archeol. comunale. Roma, 1895, pag. 301 e seg.
  2. Ved. Borsari, op. cit., pag. 87, 311-313; Cfr. Middleton, Ancient Rom II, 282, 288-292; Lanciani, Forma Urbis, t. 8.