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234 | Arte romana. |
all’esterno il teatro presentava un edifizio di maggiore grandiosità, riccamente ornato, dove i tre ordini architettonici greci si sovrapponevano in piani diversi; al piano terreno il dorico, al primo piano l’ionico, al secondo il corinzio, e, se ve n’era un terzo, il composito (ved. Atl. cit.. tav. XLVII).
Il teatro romano si divide in due parti principali, la cavea e la scena. La cavea (greco κοινόν) era luogo riserbato agli spettatori, con sedili disposti in file semicircolari concentriche, suddivise orizzontalmente in ordini (moeniana e praecinctiones), e verticalmente in iscompartimenti per mezzo di scale segnanti come raggi dalla periferia al centro (cunei e scalae). Dalle porte esterne per iscale e corridoi si giungeva agli sbocchi nella cavea (vomitoria). Di fronte alle gradinate era la scena (greco σκηνή). Fra la scena e le gradinate era lo spazio piano semicircolare detto orchestra (gr. ὀρχήστρα), dove nel teatro greco sorgeva l’altare di Bacco, e intorno disponevasi il coro, che era parte tanto importante della rappresentazione drammatica; invece nel teatro romano l’orchestra, divisa dalla cavea con un podium, conteneva i sedili per i magistrati, pei senatori e pei cavalieri. La scena chiudeva rettamente, come un diametro, tutto l’insieme della cavea e dell’orchestra, a cui essa si aggiungeva in forma d’edifizio quadrilatero. Essa era stabile, con tre grandi entrate, che dall’interno della scena (postscenium) mettevano sulla fronte, ossia sul davanti di essa (proscenium). Del teatro di Pompeo non rimangono rovine; esso sorgeva dove oggi è Campo di Fiori; in un vicino palazzo si sono trovate traccie delle substruzioni del teatro, ed una colossale statua di bronzo, raffigurante Ercole, oggi conservata nel Museo Vaticano.
2. I circhi e gli anfiteatri. I ludi gladiatorî. — Ma oltre gli spettacoli delle corse nel circo, e