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Architettura. 217

ad un arco posticcio. Non però sempre gli archi furono eretti veramente per trionfo, molti furono posti come ricordo di altri avvenimenti anche non guerreschi; nè d’altra parte gli archi servivano tutti e sempre veramente alla pompa trionfale, ma il più delle volte venivano eretti dopo la celebrazione del trionfo, in ricordo di esso.

Quanto più cresceva la potenza, la grandezza e la popolazione di Roma, tanto più richiedevansi all’arte nuove forme d’edifizî corrispondenti alle nuove condizioni della vita, più ampie di quelle della vita greca. Luoghi di riunione per il popolo, per il senato, per i varî collegi dei magistrati; archivî, sedi per l’amministrazione della giustizia e per la trattazione degli affari di commercio; luoghi di convegno e dilettevole ritrovo, costruzioni per gli spettacoli pubblici aprivano un campo sempre più largo all’attività edificatrice ed artistica dei Romani.

3. Le basiliche. — Una classe speciale di edificî destinati al commercio, all’amministrazione della giustizia ed a ritrovo d’uomini d’affari fu quella delle basiliche, così dette non tanto dall’analogia con la βασιλική στοά ateniese, quanto dall’aggettivo basilicus «sontuoso, reale». Di tali edifizî nessuno fino all’anno 210 a. C.1 era stato eretto in Roma; la prima basilica fu fatta edificare dal censore M. Porcio Catone (184 a. C.), nel Foro presso la Curia, e la si chiamò Basilica Porcia2.

  1. Ved. Livio, Stor. rom., XXVI, 27.
  2. F. v. Quast, Die Basilika der Alten, Berlino, 1845; O. Mothes, Die Basilikenform bei den Christen der ersten Jahrhunderte. Lipsia, 1865; Holtzinger, Die römische Privatbasilika (in Repertorium für Kunstwerke); K. Lange, Excursus, II: Basilica Ulpia. — Lesueur, La basilique Ulpienne (Roma), Parigi, 1877; cfr. Donaldson, Architectura numismatica, 1859; utilissimo per lo studio delle monete rappresentanti basiliche romane.