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190 | Arte romana. |
Inoltre i Romani non ebbero tempo nei primi periodi di badare all’ornamento dell’intelletto, perchè erano costretti a pensare, come ho detto, all’ingrandimento e alla difesa della propria città e dell’attiguo territorio. Non bisogna poi escludere una causa fisica, cioè proveniente dalle condizioni del luogo e del clima, tanto diverso da quello dei Greci, specialmente atto a promuovere e ad eccitare nella bellezza e varietà della natura il sentimento del bello e del sublime naturale e dinamico. Infine senza dubbio vi influì la più recente origine di Roma, in modo che, quando questa era in condizione di fare di suo impulso e genio, si trovò di fronte una competitrice invincibile nell’arte, quale la Grecia, che l’ammaliò e la vinse col fascino della sua bellezza propria, allora, come si è detto poc’anzi, perfetta.
Perciò il popolo romano sùbito piega sotto l’influenza greca. Se non che un’altra influenza precedente, l’etrusca, aveva già modificati i caratteri ingeniti del popolo romano.
Parve a molti di poter mostrare il genio latino indipendente dall’influenza etrusca, ma questa non è così di leggieri negabile, sebbene sia da ridurre dentro più stretti limiti di quelli che prima le venivano assegnati. L’Etruria già sorgeva a grande civiltà quando Roma era appena nascente; dalla parte del Tevere e da quella del Liri e della Campania, dove un’etrusca federazione erasi formata (Etruria Meridionale o Campana), essa cingeva il Lazio. È possibile credere che uno stato nascente non risentisse della continua vicinanza d’uno stato salito a potenza, a florida civiltà? Può essere esagerata, ma infondata non è certamente la tradizione che lega di così stretti vincoli la sorgente società romana con l’etrusca. Ma d’altra parte però