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164 Arte etrusca.

fatte a stampo, con rappresentazioni allusive a misteri religiosi ed a riti funerarî, con imagini di divinità infernali, con animali e mostri fantastici di carattere orientale, quali vedonsi su vasi dipinti della maniera più antica. Le proporzioni delle figure umane sono tozze, lo stile del disegno è primitivo. Antichissimi, questi vasi forse vengono sùbito dopo la ornamentazione geometrica. Helbig suppone che siano una riproduzione dei vasi metallici, ed il loro stile un’imitazione dello stile metallotecnico; li crede anche d’importazione forestiera, poiché se ne sono trovati altri esemplari a Cuma ed anche a Cameiros1.


5. — Vasi aretini.


Vasi d’altra forma, alabastri, canopici.

Un gran centro d’industria ceramica era Arezzo, detta la Samo d’Italia. Ma i suoi prodotti sembrano di un periodo meno antico, rispondente all’ultimo secolo della Repubblica romana ed ai primi dell’Impero. Gli aretina vasa, tanto spesso ricordati, sono d’un bel rosso corallino, con vernice, e spesso con eleganti rilievi; da scoperte di tali vasi fatte in altre località s’arguisce che fossero molto diffusi, o facessero anche altrove sorgere fabbriche imitanti i prodotti aretini. Dìfatti noi li troviamo

  1. Ved. Annali Ist. Corr. Arch., 1875, 98; cfr. Bollettino, 1874, pag. 241. — Circa la composizione dei buccheri, ved. Bollettino Ist. Corr. Arch., 1837, pag. 28; ibid., 1842, pag. 164, e recentemente l’ill. prof. Barnabei, che ritrattò la questione con nuovi esperimenti e copia di prove critiche e bibliografiche in Monum. Ant. della R. Accad. dei Lincei, IV, 1894.
    Quanto ai disegni vari dei buccheri ved. Micali, cit., Monumenti, ined., tavole XXVII-XXVIII, pag. 156; Noël des Vergers, Atlante tav. XVII e segg..