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146 Arte etrusca.

stessa costituzione fisica, le abitudini, le aspirazioni del popolo contribuivano a dare un’impronta tutta speciale all’arte loro. Infatti gli Etruschi ebbero presto il concetto della ricchezza, del fasto, e, per natura inclinati al piacere, sotto la sua forma più grossolana, crearono un’arte materiale, verista al sommo grado, lottante per di più con le superstizioni e le credenze demoniche, molto vive nel popolo, e tali da ispirare un certo timore e ribrezzo per quello che credevano utile di fare a vantaggio della famiglia o dello Stato.

Gli Etruschi, venendo in Italia, portarono seco un patrimonio artistico relativamente misero, che accrebbero immensamente a contatto coi Greci asiatici e del continente, e coi Fenici. Ma nemmeno questo scambio di idee, di costumi, di aspirazioni valse a togliere dall’arte etrusca quell’impronta di rigidezza, di goffa asprezza, di sproporzione, che essa presenta anche nei momenti dell’arte libera.

Tanto il Martha citato (ved. Art étrusque), quanto l’Amelung (Führer durch die Antiken in Florenz) rilevano, però, come vi fosse negli Etruschi, in compenso della mancanza del sentimento estetico e della facoltà dell’invenzione, oltre il principio di assimilazione e di verismo citati, anche una gran cura e quasi uno sfoggio nel ritrarre i particolari dei vestiti, degli ornamenti, delle decorazioni, e un gran culto per l’arte greca, che essi imitano, diffondono, e fanno apprezzare, come s’è detto, anche ai Romani.


II. — Toreutica.


1. Osservazioni generali.— Abbiamo già notato che gli Etruschi riuscirono più valenti nell’arte applicata o industriale, che non in quella pura. La parola toreutica veramente indica il lavoro di cesello (τορευτική, lat. caelum, caelatura), ma il vocabolo si estese con più largo senso alle varie forme di lavoro di incisione, di rilievo, o di commessione dei metalli (oro, argento e bronzo). Lavori di toreutica si hanno in gran numero nelle raccolte d’antichità etrusche, perchè erano dei rami più produttivi e più sviluppati. Opere di industria così fiorente erano candelabri, lampadari, tripodi, bracieri, coppe, varie foggie di vasi, specchi, cofanetti o ciste, patere, anelli, e