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72 | Arte italica. |
perte (1875) molte tombe, dette dalla loro forma tombe a pozzo. Sono fossette o pozzi allineati, scavati ad una profondità media d’un metro, e rivestiti internamente di ciottoli a secco. Ciascun pozzo conteneva un ossuario di bucchero o di argilla nera, ora liscio, ora ornato di disegni geometrici, graffiti a punta di stilo, con una sola ansa, o meglio mancanti d’una delle due anse per uno strano uso simbolico, osservato in queste e in altre tombe italiche, di deporre i cinerari dopo aver spezzato una delle anse. Gli ossuari lisci e rozzi sembrano propri di tombe più antiche. Dentro l’ossuario erano oggetti di bronzo, cioè lastrine da ornamento (forse pettorali), fibule e catenelle, e lame ricurve (rasoi o novaculae), il cui manico, pur di bronzo, è unito alla lama per mezzo di bullette, e non è con quella saldato, come invece incontrasi nelle tombe meno antiche. Non vi è oro nè argento, non ambra nè avorio; non disegno di figure viventi sui vasi, salvo in un solo caso, in cui sul coperchio di un ossuario sono rozzamente abbozzati due uomini abbracciantisi.
Corrispondono perfettamente a queste tombe a pozzo altre, che furono scoperte intorno allo stesso tempo a Sarteano1, borgo presso Chiusi, con ossuarî identici, e con stoviglie accessorie di forma e di lavoro primitivo, salvo alcune, che da frammenti apparivano lavorate al tornio, colorate a striscie alterne, rosse e brunastre, come si vede nella necropoli atestina ed albana, sull’acropoli di Atene e nell’isola di Cipro. Insieme con l’ossuario erano rasoi col manico imbullettato, fìbule e catenelle.