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Civiltà ed arte nelle necropoli euganee-atestine. 65


Ma non tutto è paesano in questa età. — L’influenza straniera si dimostra coi vasi di tipo greco, e coi bronzi, i quali hanno analogie con bronzi etruschi del suolo bolognese, in tombe posteriori alle umbre. Notevole è che di tali bronzi, quali le ciste e le situle, si trovano esemplari nei paesi alpini e anche oltre le Alpi, in Val di Cembra, a Matrai, ad Hallstadt, a Moritzing presso Bolzano; a Watsch e a Sanct-Marein, nella Carniola; a Kuffarn, nella Stiria (ved. tav. 24); e si riguardano come monumenti della più antica arte italica, prodotti che dai centri industriali italici — e Felsina era tra questi — si spandevano nelle regioni settentrionali, seguendo forse quella via per cui dalle contrade nordiche era stata importata l’ambra in Italia1.

Quarto Periodo. — Nelle tombe ascritte alla quarta età si vedono traccie d’occupazione celtica (ved. tav. 22 e specialmente 23), armi di ferro, quali si trovano anche nell’agro felsineo, dove la dominazione etrusca fu dall’invasione celtica distrutta. Nelle tombe euganee si vedono poi, e sempre crescenti, le vestigia dell’occupazione romana. Coi Romani gli Euganei furono in contatto fino dall’anno 224 av. C., e a loro furono sottomessi quando nell’anno 184 av. C. si ebbe la dedizione dei Veneti a Roma. Nelle tombe euganee-romane s’incontrano monete d’Augusto, d’un tempo che sta fra l’anno 708 e il 742 di R. (45-11 av. C.); cosicchè si può concludere che il

  1. Ved. A. Stoppani, L’ambra nella storia e nella geologia. Milano, 1886; Bull. di paletn. ital., XII (1886), pag. 47 e segg.; XIII (1887), pag. 21 e segg.; Helbig, Commercio dell’ambra, pag. 10; id., Das homer. Epos, 2 ediz., p. 89; Blümner, Technologie, ecc., II, pag. 385; Barnabei in Monum. ant., IV, col. 386 e segg.; S. Ricci, Oggetti ornamentali provenienti dal territorio di Golasecca in Bull. di paletn., XXI (1895), pag. 89 e segg.; J. Szombathy, Zur Vorgeschichte des Bernsteins. Vienna, 1895; Klebs, Der Bernsteinsschmuck der Steinzeit: Hoernes, Urgesch. d. bild. Kunst. Vienna, 1898, pag. 21 e segg.; 124, 128, 316, 376.