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DELLA NEVE, 27

[versione diplomatica]

habbiamo dimoſtrato, queſto vſo eſſere di giouamento mirabile, & di tanto gusto & piacere, che mi pare non ſi poſſa lodare à bastanza.

Per le ſuddette ragioni adunque, ciaſcuno haurà potuto conoſcere, che coſa è neue; in qual parte; & come ſi generi, in quãti modi ſi rinfreſchi con eſſa, & l’utile, che n’apporta. Et particolarmente ſi è detto del modo di rinfreſcare all’aria, ne pozzi; & col ſalnitro; & gl’inconuenienti che da questi modi ſeguono. Inſomma ſi è concluſo con buone ragioni, & autorità, che il bere caldo indeboliſce lo stomaco: fa gire à nuoto per eſſo quel che ſi mangia: corrompe la digeſtione: rilaſſa il corpo: conſuma gli ſpiriti; genera vẽtoſità: impediſce le buone operazioni del fegato: cauſa continua ſete: non ſodisfà alla neceßità: apporta malenconia: & in ſomma fà tutto il contrario del bere freddo, dico, ò naturalmente freddo, o rinfreſcato cõ neve; percioche il bere freddo conforta lo stomaco: & ſe gliè debole il fortifica: prohibiſce il fluſſo degl’humori ſalſi, & colerici: aiuta le quattro virtù, digeſtiua, attrattiua, retentiua & eſpulſiua: toglie la ſete, accreſce l’appetito: fa digerir meglio: prohibiſce la pietra: & à caldi di compleßione vietà l’imbriacarſi: tempra il fegato riſcaldato: leua l’incendio del palato, & di tutto il corpo: ne conſerua nel tempo di peste. Et finalmente beendoſi acqua fredda dopo ’l mangiare aiuta gagliardamente la digeſtione: leua anchora quei dolori acuti, che vengano per cauſa calida: guariſce il tremor del cuore: allegra i malenconici: rende manco fumoſo il vino: conſerua le frutte: & per concludere il tutto in poche parole, ſi può dire che ſia vna medicina quaſi incognita, ma nobile, & neceſſaria per la nostra ſalute. Et tanto ſia detto del ber freſco.

IL FINE.


[versione critica]

habbiamo dimostrato, questo uso essere di giovamento mirabile, & di tanto gusto & piacere, che mi pare non si possa lodare à bastanza.

Per le suddette ragioni adunque, ciascuno havrà potuto conoscere, che cosa è neve; in qual parte; & come si generi, in quanti modi si rinfreschi con essa, & l’utile, che n’apporta. Et particolarmente si è detto del modo di rinfrescare all’aria, ne pozzi; & col salnitro; & gl’inconvenienti che da questi modi ſeguono. Insomma si è concluso con buone ragioni, & autorità, che il bere caldo indebolisce lo stomaco: fa gire à nuoto per esso quel che si mangia: corrompe la digestione: rilassa il corpo: consuma gli spiriti; genera ventosità: impedisce le buone operazioni del fegato: causa continua sete: non sodisfà alla necessità: apporta malenconia: & in somma fà tutto il contrario del bere freddo, dico, ò naturalmente freddo, o rinfrescato con neve; percioche il bere freddo conforta lo stomaco: & se gliè debole il fortifica: prohibisce il flusso degl’humori salsi, & colerici: aiuta le quattro virtù, digestiva, attrattiva, retentiva & espulsiva: toglie la sete, accresce l’appetito: fa digerir meglio: prohibisce la pietra: & à caldi di complessione vietà l’imbriacarsi: tempra il fegato riscaldato: leva l’incendio del palato, & di tutto il corpo: ne conserva nel tempo di peste. Et finalmente beendosi acqua fredda dopo ’l mangiare aiuta gagliardamente la digestione: leva anchora quei dolori acuti, che vengano per causa calida: guarisce il tremor del cuore: allegra i malenconici: rende manco fumoso il vino: conserva le frutte: & per concludere il tutto in poche parole, si può dire che sia una medicina quasi incognita, ma nobile, & necessaria per la nostra salute. Et tanto sia detto del ber fresco.

IL FINE.