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24 | TRATTATO |
[versione diplomatica]
finiti mali del rinfreſcare con neue, nè ſanno ſe dicano male, ò bene: baſta che s’aſtengono d’vſarla. Et io coſi tra me ſteſſo ho più volte riſo d’vn gentil’huomo, il quale trouandoſi à tauola d’vn gran Caualiero, non volſe mangiare pur’vna ciliegia rinfreſcata con neue; dicendo publicamente, che li ſarebbe ſtata di grandißimo danno, huomo di poca pratica, & nuouo tra le buone delizie del mondo. Ma che ſia parimente coſtume antico di gettar neue ſopra le frutte, racconta Galeno, che egli la gettaua ſopra le Celſe, ò More che vogliamo dire. Molti anchora ſi laſciano intendere d’eſſer viſſuti lungo tempo ſenza questo uſo, & che coſi vogliano viuere il rimanente della lor vita. & non conſiderano, che per viuere basterebbe ſolamente carne di Vacca, Faue, & Cipolle: Però queſte coſe non danno buon nutrimento, ne ſodisfazione, eſſendo altra coſa, & d’altro nutrimento il mangiare carne di Vitella, Pernicie, Fagiani, & Galli d’India al lor tempo, che i cibi di cattiuo guſto: Et molta differenzia è anchora mangiar Vitella con ſalſa, & Pernice con limone, che ſenza, perchè l’vno è mangiare per neceßità, & ruſticamente ſenza buon guſto, & l’altro da huomini (come ſi ſuol dire, di ſaporita & delicatißima gola. Il medeſimo dico del bere freſco ò tiepido; percioche, il bere rinfreſcato con neue, e ſecondo il guſto del palato, il diletto del cuore, & l’appetito, che hà la noſtra medeſima natura per conſeruarne. All’incontro il bere tiepido è con diſguſto, con tristezza, & cõ danno di tutto il corpo. Guardiamo di grazia come gl’antichi poſero tanta felicità nel bere freſco, & maggiormente nel rinfreſcato con neue, perche erano genti ſaggie, & di giudizio, & che con molta diligenza procurauano la conſeruazione della loro ſalute. Ciaſcuno però hà da mirare à quello, che le par conueneuole, ſecondo la ſua ſanità, vſo & coſtume, imparando ſempre dalla eſperien-
[versione critica]
finiti mali del rinfrescare con neve, nè sanno se dicano male, ò bene: basta che s’astengono d’usarla. Et io cosi tra me stesso ho più volte riso d’un gentil’huomo, il quale trovandosi à tavola d’un gran Cavaliero, non volse mangiare pur’una ciliegia rinfrescata con neve; dicendo publicamente, che li sarebbe stata di grandissimo danno, huomo di poca pratica, et nuovo tra le buone delizie del mondo. Ma che sia parimente costume antico di gettar neve sopra le frutte, racconta Galeno, che egli la gettava sopra le Celse, ò More che vogliamo dire. Molti anchora si lasciano intendere d’esser vissuti lungo tempo senza questo uso, et che cosi vogliano vivere il rimanente della lor vita. Et non considerano, che per vivere basterebbe solamente carne di Vacca, Fave, et Cipolle: Però queste cose non danno buon nutrimento, ne sodisfazione, essendo altra cosa, et d’altro nutrimento il mangiare carne di Vitella, Pernicie, Fagiani, et Galli d’India al lor tempo, che i cibi di cattivo gusto: Et molta differenzia è anchora mangiar Vitella con salsa, et Pernice con limone, che senza, perchè l’uno è mangiare per necessità, et rusticamente senza buon gusto, et l’altro da huomini (come si suol dire, di saporita et delicatissima gola. Il medesimo dico del bere fresco ò tiepido; percioche, il bere rinfrescato con neve, e secondo il gusto del palato, il diletto del cuore, et l’appetito, che hà la nostra medesima natura per conservarne. All’incontro il bere tiepido è con disgusto, con tristezza, et con danno di tutto il corpo. Guardiamo di grazia come gl’antichi posero tanta felicità nel bere fresco, et maggiormente nel rinfrescato con neve, perche erano genti saggie, et di giudizio, et che con molta diligenza procuravano la conservazione della loro salute. Ciascuno però hà da mirare à quello, che le par convenevole, secondo la sua sanità, uso et costume, imparando sempre dalla esperien-
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