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eseguirsi, basta che l’impossibilità non possa esserne dimostrata, perchè l’azione diretta secondo l’idea di questo scopo, cioè secondo i mezzi che possono avvicinarvisi, sia di dovere.
Questa è la ragione per cui la morale religiosa proibisce persino i semplici desiderj.
La ragione applicata alla morale si oppone, in una maniera assoluta, alla guerra. Ella proibisce agli Stati ed a’ particolari questo modo di vendicare i loro diritti.
Non si tratta quindi di sapere, se la pace perpetua sia una cosa reale o chimerica; nè se noi cadiamo in errore, ammettendo che ella possa effettuarsi.
Quanto a noi basta condurci in modo come se ciò che forse non sarà mai per effettuarsi, dovesse succedere.
In conseguenza noi dobbiamo cercare di pervenire ad un ordine di cose che possa ricondurre una perpetua pace, e mettere per sempre un termine al flagello della guerra.
La guerra è ancora, per comune sventura, lo scopo principale a cui sono dirette tutte le interne istituzioni degli Stati.
E se il proposto cangiamento restar non dovesse che un semplice desiderio, noi non commetteremmo certamente un errore regolando la nostra condotta sulla massima, la cui applica-