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gli altri. Ma tale esecuzione è certamente troppo grande onore a tal magistrato. E dipoi il modo che egli usa a correggerli, non approvo io, che e’ sia buono. È ancor modo fanciullesco quello, che vi si tiene in elegger il senato per via di giudicio. E che e’ domandi tal grado chi giudichi d’esserne degno, non sta ben fatto: perchè egli è bene che e’ sia nei magistrati chi merita d’esserne, o voglia esserne, o no.

Ma qui il legislatore fa il medesimo che nel resto di quel governo; dove facendo egli li cittadini ambiziosi, usa poi i medesimi nella elezione del senato. Che nessuno è invero che chiegga un magistrato, se e’ non è ambizioso. Ma la più parte delle ingiurie, che son commesse dagli uomini, son commesse da loro per via dell’ambizione o dell’avarizia.

Quanto al regno se egli è bene, che tale degnità sia nella città o no, altra volta ne faremo disputa. E qui dicasi essere me’ fatto, che gli re vi siano giudicati non per quella via che vi si usa, ma per via della vita di ciascheduno. E qui manifestamente si vede, che esso legislatore non si vanta di potervi far gli uomini buoni, anzi che e’ non ha fede in loro come se e’ fussin cattivi; e perciò mandan fuori con loro imbasciadori, di quei cittadini, che sien loro nimici. E stimasi quivi per salute della republica che gli re vi stieno in discordia.

È cattivo ordine ancor quello, che è intorno al mangiare insieme; chiamato da loro Fidizia del modo che e’ fu da prima messo per legge perchè egli era me’ fatto, che la ragunata dei convivanti si facesse a publiche spese, siccome s’usa in Candia. E in Sparta s’usa che ciascun vi porti da mangiare, ancora che e’ vi fosse dei poveri affatto, e che non potessin sopportare questo carico. Onde qui interviene il contrario, che il dator delle leggi s’era proposto; che voleva che questo ritrovamento