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numero d’uomini, facendo guerra continuamente. E dicesi, che e’ mettevono in arme diecimila fanti. Ma o sieno queste cose vere o non vere, affermo io esser meglio riempier la città d’uomini per via del pareggiamento dei beni.
Evvi ancor contraria alla intenzione di quella republica la legge, che è intorno alla procreazione dei figliuoli; perchè volendo il legislatore far che gli Spartani fossin assai di numero, invita gli cittadini a procrear figliuoli il più che si può con una legge, cioè, che, chi arà generato tre figliuoli, non abbia ad essere obbligato alla guardia della città: e chi quattro sia disobbligato da ogni peso civile. Ma egli è chiaro: che in tal modo, moltiplicata la generazione, e talmente divisa la provincia, conseguirà di necessità, che la più parte dei cittadini vi sien poveri.
Sta ancor male circa il magistrato degli Efori, dove tal magistrato quivi è padrone di tutte le cose importantissime, e da altra banda è composto d’uomini popolari. Onde nasce, che sovente v’è dentro uomini molto poveri; i quali per tal cagione son corruttibili. E tale effetto hanno eglin dimostrato più volte innanzi a questi tempi: e al presente nella guerra contro agli Andrî: quando certi d’essi corrotti per danari, in quanto stette a loro, rovinarono quel governo. Ed oltra di questo tal magistrato, per esser di gran forza, e quasi che tiranno, ha costretto i re a diventar popolari; onde ancora per tale verso la republica viene ad aver patito, essendo di ottimate cangiatosi in popolare.
È ben vero, che tal magistrato ha in sè il nervo di quella republica, perchè il popolo vi si quieta per partecipar di questo magistrato supremo. Onde, o sia stato la prudenza del legislatore, o sia stato il caso, tal magistrato, è utile a quello Stato. Perchè egli è di necessità, che un governo, che abbia a durare, voglia che tutte le