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60 trattato dei governi

ad ogni città; egli ha forse ben determinato. Ma se e’ mette tal modo come ottimo di tutti gli altri dopo la republica ottima, e’ non ha detto bene; perchè e’ si può forse lodar più ragionevolmente il modo della republica di Sparta, o se altro se ne ritrovi, che inchini più allo ottimate. — Certi son qui, che afferman l’ottima republica esser un misto di tutti i modi di regimento; e però lodan tali il modo spartano, dicendo lui esser mescolato di stato di pochi, di monarchia, e di popolar governo: mettendo il regno per monarchia, il senato dei vecchi per lo stato dei pochi, e il magistrato degli Efori per il popolare; per esser quel magistrato composto d’uomini popolari. Altri dicono, che tal magistrato è una tirannide; e che lo stato popolare vi si scorge per via del mangiare insieme, e per il modo, che vi si tiene nel resto delle maniere del vivere. — Ma nelle leggi di Socrate è affermato, che l’ottima repubblica debbe esser composta di tirannide, e di popolare stato; le quali due forme di stato o non debbon mettersi per repubbliche, o vero per cattivissime sopra tutte l’altre. Molto meglio adunque fanno quei, che più sorti di stati van mescolando; imperocchè miglior è quello, che di più è composto. Oltre di questo e’ non apparisce in questa di Socrate vestigio alcuno di stato d’un solo; ma ben di pochi, e di popolare: e par che ella voglia inchinar più a quel dei pochi potenti. E ciò è manifesto pel modo di far i magistrati; imperocchè il trar per sorte quei che hanno vinto è comune all’uno, e l’altro modo di governo. Ma che ai più ricchi stia il ragunare il consiglio, e creare i magistrati, e eseguire gli altri ufficj civili, e che gli altri in questi esercizî sien lasciati indietro, tale ordine, dico, ha dello stato dei pochi. E ancora n’ha il fare ogni opera che i più ricchi sieno di