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libro primo — cap. v. 25

è intorno al guadagno dei denari, o se ella è specie di guadagno diversa da quello. — E così si debbe considerare in generale, se la diligenza intorno al nutrirsi, e se la possessione di tali cose è parte di esso guadagno o no. Ma perchè le specie dei nutrimenti sono di varie sorti, però le vite degli animali e degli uomini sono medesimamente diverse; perchè non si potendo mantenere la vita senza nutrirsi, di qui interviene che la differenza dei nutrimenti, e dei cibi faccino diverse le vite degli animali: conciossiachè infra i bruti alcuni d’essi vadino in gregge, e alcuni sparsi in quel modo, che è loro più utile per procacciarsi il cibo, per esserne di quegli, che si mangiano gli altri animali: e di quegli, che mangiano i frutti della terra: e di quegli, che ogni cosa si mangiano. Onde, secondo la facilità, e l’elezione del loro vitto la natura ha loro distinto il modo del vivere. Ma perchè a ciascuno non è piacevole naturalmente il medesimo cibo, ma questo piace a quegli, e non agli altri, però le vite ancora degli animali, che si mangiano gli altri, e di quegli che si mangiano i frutti, ciascuna, dico, di esse specie ha infra sè differenza di vita. — E medesimamente è differenza di vita nella specie umana, anzi in essa è diversità grande; imperocchè gli oziosi di loro attendono ai paschi, e agli armenti; traendo tali il loro nutrimento dagli animali domestici senza fatica: e standosi in ozio. Ma perchè egli è di necessità tramutare il bestiame per cagione delle pasture, però ancora essi sono forzati a tirar loro dietro; e per tale verso ad esercitare quasi una agricoltura che viva. Altri si ritrova infra gli uomini, che vivono per via di preda; e in ciò sono differenti ancora: perchè altri ad altre prede vanno dietro, come son quegli, che si dilettano di far latrocinio. Ed altri si dilettano del pescare, come fanno gli abi-