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capi; ma quando ciò interviene, negli altri perciò non segue cosa alcuna acerba nelle città, né per questo si mutano piuttosto nel popolare stato, che in alcuno altro. Oltra di questo e’ si mutano gli stati, se li cittadini non partecipano degli onori, se e’ sono ingiuriati, se e’ sono dalle contumelie incitati, se e’ contendono insieme; e benchè e’ non abbino consumato le facultà loro, mutano nondimanco gli stati per cagione di poter fare ciò che e’ vogliono, della qual cosa n’appongono essi la cagione alla libertà. E essendo ancora di più sorti gli stati dei pochi potenti, e li popolari, Socrate dice le mutazioni d’essi, come se l’uno, e l’altro fusse d’una sola specie composto.


FINE DEL LIBRO

no match

OTTAVO
E DEL VOLUME.