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per un tale rispetto la tirannide ami gli uomini malvagi; perchè e’ si dilettano cioè li tiranni d’essere adulati. E ciò non farebbe mai nessuno, che avesse mente da libero; ma gli uomini modesti amano, e non adulano, e gli malvagi sono buoni a cose malvagie; che come è in proverbio: chiodo si percuote con chiodo.
Ed è ancora da tiranno non si prendere piacere di nessun uomo che abbia nè del grande, nè del libero; per riputare degno d’essere tale solamente a sè stesso, perchè chiusa la libertà contra di lui in saperne più, gli leva l’eccellenza e la grandigia tirannica. E però hanno li tiranni in odio questi tali come rovinatori della tirannide. È ancora da tiranni l’usare per compagni alla tavola forestieri e non cittadini, come se questi e’ riputasse inimici e quegli per non avversarî. Queste, e altre simili cose son tutte tiranniche, e conservatrici di tale imperio, ma non mancano già d’alcuna parte di malizia.
Le quali tutte cose (per dirle in generale) sono comprese sotto tre termini. Chè tre cose invero ha la tirannide per fine, una che li sudditi sieno di poco animo; conciossiachè l’uomo d’animo vile contra nessuno mai congiuri: l’altra è, che li sudditi non abbin fede l’un con l’altro; conciossiachè la tirannide non venga a meno prima che alcuni si prestino fede l’un con l’altro. E perciò sono li tiranni inimici dei cittadini buoni, come d’avversarî del loro imperio, non tanto perchè tali reputino cosa mal fatta lo star sottoposti signorilmente, ma ancora perchè tali hanno fede l’un con l’altro. E ènne loro ancora avuta dal popolo, e perchè essi non accusano nè loro stessi, nè altri. La terza e ultima cosa è fare, che li sudditi non abbino forza di far cosa alcuna, perchè nessuno è, che tenti le cose, che gli sono impossibili. Onde e’ non tenterà ancora di dissolvere la tirannide, mancandogli le forze. Questi sono pertanto li tre