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Restaci a discorrere della monarchia, quai sono le cagioni che sono atte a distruggerla, e quai sieno quelle che sono atte a preservarla, e quasi gli accidenti medesimi che nascono intorno agli altri stati, nascono ancora intorno al regno e alla tirannide. Perchè il regno è un governo, che ha natura di stato ottimate, e la tirannide è un composto del violento stato dei pochi potenti e dello stato popolare. Laonde tale imperio è dannosissimo a chi vive sotto di lui come quello che è di due cattivi stati composto, e che ritiene in sè le transgressioni e li peccati dell’uno stato e dell’altro.

E la generazione di lei e del regno subito apparisce esser fatta dai contrari all’una e all’altra; imperocchè il regno è stato generato dagli uomini buoni e giusti per fine d’essere difesi da lui contra l’ingiurie del popolo, e re è constituito uno di loro che sia sopra gli altri per bontà o per azioni da bontà derivanti o per avanzare gli altri di stirpe simile. Ma la tirannide è creata dal popolo e dalla plebe contra li nobili, acciocchè il popolo dalla nobiltà non possa essere offeso.

E ciò ch’io dico è manifesto per gli eventi, che occorrono. Chè la più parte de’ tiranni sono stati (per via di dire) quasi tutti popolari capi, i quali si sono acquistati fede appresso il popolo per aver dato calunnie alla nobiltà. E le tirannidi non si sono fatte altrimenti, dappoichè le città sono state popolate, ma innanzi si facevono elleno di