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e simili altri nomi. E tutto questo si comprende sotto un nome di cura militare. Sta adunche intorno a tale magistrato la cosa nel modo detto.
Ma perchè certi magistrati, se non tutti, amministrano, cose appartenenti al comune, però fa di mestieri che ci sia un altro magistrato, che rivegga i conti, e corregga gli altri senza avere altro uffizio che questo: e tali siero chiamati ragionieri, o computisti, e riveditori, e procuratori. Oltra tutti li magistrati detti ce n’è uno, che è sopra tutti gli altri, perchè tale molte volte ha il fine, e la republica in mano, quando egli è sopra il popolo in quegli stati, dove egli è padrone. Perchè egli è necessario, che il magistrato che raguni gli altri, sia d’autorità grandissima; e chiamasi in certi luoghi tale magistrato quello degli anticonsiglieri, per consigliare innanzi costoro le faccende. E dove è padrone il popolo si chiama piuttosto consiglio. Tanti sono quasi adunche li magistrati civili.
E un’altra mano ce n’è poi intorno al culto divino, come sono li sacerdoti, e quei che sono curatori delle cose appartenenti alla religione; e che sono sopra a restaurare i tempî, che rovinano, e l’altre cose appartenenti agli dii. Occorre qui, che cotal cura in certi luoghi si da a un solo magistrato, come è nelle città piccole; e in certi altri se ne fa più, e separati dal sacerdozio: come sono quei, che fanno certi altri sacrifizî, e quei che guardano il tempio, e li camerlinghi dei danari della chiesa. Conseguita a questi il magistrato, che è intorno ai sacrifizî publici, che è diviso da questi, in quanto che la legge non permette ai sacerdoti che faccino questi, ma fagli il publico. E certi chiaman questi così proposti re dei sacrificî, e certi pritani.
Sono adunche, recapitulando questa materia, le cure civili necessarie intorno alla religione, intorno alla guerra, intorno alle entrate, e