Pagina:Trattato de' governi.djvu/290

possino coltivare, o fare qualche faccenduzza; e se e’ non è possibile a tutti di conseguirlo, conseguiscasi almeno alle tribù o a qualche altra parte della città. E per tale fine contribuischino li ricchi da dare loro i salarî per le ragunate necessarie, lasciando ire le vane spese da canto.

E in un tal modo governandosi li Cartaginesi s’acquistarono amico il popolo, perchè mandando sempre fuori parte dei cittadini popolari in qualche colonia gli feciono ricchi. Ma egli è ufficio di cittadino nobile, che abbia cervello, e di grazioso d’aiutare i poveri con dar loro occasione che e’ s’indirizzino alle faccende; e in ciò è bene imitare quei di Taranto, i quali comunicando con li poveri le loro possessioni si preparano con tale verso il popolo amico nei loro bisogni. Oltra di questo e’ fanno tutti i magistrati doppi, parte dico eletti, e parte tratti a sorte; e questo perchè dei tratti possa partecipare il popolo, e degli eletti, per essere me’ governati. E questo medesimo si può fare dividendo il magistrato stesso, cioè mettendo in essi parte di cittadini tratti, e parte eletti a sorte. E siasi detto pertanto qualmente si debbino adattare gli stati popolari.


E per le cose dette è quasi manifesto, come si debbino adattare gli stati dei pochi potenti, perchè ciascuna sorte d’essi stati si debbe assettare con modi contrari a’ detti, facendo l’opposito che si fa in ciascuno stato popolare. E abbino in mente di fare li constitutori di esso la prima specie, e la meglio temperata dello stato dei pochi potenti. E questa è