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ancora da dover finire la generazione; chè invero li parti dei vecchi sì bene che quei dei giovani sono imperfetti e nel corpo e nello animo; e quei dei vecchi affatto sono deboli e infermi, onde e’ sono ancora nella mente: il fiore della quale è nei più, siccome affermano alcuni poeti, che col numero settenario misurano l’età in cinquanta anni, o in circa. Onde un quattro o cinque anni sopra di tale età è tempo da lasciare ire la generazione, che e’ si sappia che se e’ si fa nulla altro dappoi, e’ si dee farlo per conto di sanità, o per altra simil cagione.

E quanto all’usare con altra, o con altro determinisi questa cosa assolutamente, che e’ non sia bene toccare mai altri, che la sua donna nel tempo che uno sia detto marito; e se in tale tempo alcuno fa pure contra questa legge, puniscasi convenientemente con disonore, che pareggi il peccato.


Nati che sono li figliuoli, grande importanza alla buona disposizione dei loro corpi è da stimare che sia il nutrimento, di che natura e’ si faccia loro. E tale cosa apparisce per via degli altri animali a chi lo considera, e delle altre genti che in tale cosa usano diligenza per fargli atti agli esercizî militari. Chè invero la natura del latte in abbondanza è molto propia per fare i corpi robusti, quando egli è dato senza vino; acciocchè e’ non si caschi in infermità.

Ancora sono utili tutti que’ piccoli moti che si possono fare in simile età, e perchè le loro membrolina non si scontorchino è buono, e ancora oggi appresso