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o con la ragione o con li costumi, perchè amendue queste cose debbono concordare ottimamente d’una armonia perfetta; perchè e’ può essere, che la ragione erri dal buono fine presuppostosi, e ch’ella si lasci guidare dai costumi.

E questo primieramente ci è manifesto come nell’altre cose, cioè che la generazione ci viene da principio, e che il fine ci viene da un certo principio d’un altro fine. Ma la ragione e la mente, son fine della natura. Onde imprima per fine di questi si dee preparare la generazione e li costumi.

Ancora così come l’anima o il corpo sono due cose, similmente si vede l’anima aver due parti, cioè quella che ha la ragione e quella che ne manca. E gli abiti di queste potenze sono ancora due per numero, dei quali l’uno si chiama Appetito, e l’altro si chiama Mente. Ma così come nella generazione il corpo precede l’anima, similmente la parte senza ragione precede la ragionevole. E questo ci è manifesto, imperocchè l’ira, e il desiderio, e la concupiscenza è nei fanciugli subito che e’ sono nati. Ma la ragione e la mente si fa in loro, poi che e’ son fatti. Però si debbe prima fare la diligenza intorno al corpo che intorno all’anima; e conseguentemente fare prima quella dello appetito, perchè l’appetito è per fine della mente, e il corpo per fine dell’anima.

Ora adunche se al datore di legge s’appartiene di considerare prima qualmente debbino essere fatti i corpi che l’anime, primieramente gli sia da considerare la parte dei matrimonî in che tempo e’ si debbino fare, e di che qualità debbino essere quei, che si congiungono intal legame.