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Ma quelle, che abitano l’Asia, sono di più intelletto, e hanno l’animo atto alle arti; ma sono di poco cuore, onde tali sopportano agevolmente di stare sottoposte. Ma la gente Greca è mezza infra questi luoghi, e così viene a partecipare dell’una cosa, e dell’altra; perchè ell’abbonda di cuore, e d’intelletto. Onde ella si mantiene libera, e riceve buoni ordini di governo, ed è potente ad acquistare imperio, in caso ch’ella venisse sotto un solo governo.

Queste medesime differenze hanno i popoli di Grecia l’un con l’altro, perchè certi n’è di una sola qualità, e certi sono bene composti ad avere l’una e l’altra. È manifesto adunche, che chi ha a ricevere buoni ordini dal legislatore, debbe essere di natura animosa, e atto a usare le parti intellettive; perchè quelle cose che affermano alcuni dover essere nei difensori, cioè che e’ debbino essere amici dei cogniti e inimici degli incogniti. L’animosità è quella cosa, che genera l’amore, e ella è quella parte dello animo, mediante la quale noi amiamo.

Siemi di ciò segno, che noi ci adiriamo con gli amici, e con li cogniti più che con gli incogniti, quando e’ ci pare essere da loro negletti. E però Archiloco convenientemente accusando gli amici, disputa con tal parte dell’animo suo, dicendo

Non t’han gli amici, ohimè, trafitto, e punto?

E il comandare agli altri, e l’esser libero non procede da altra potenza, che da questa; perchè l’animo ha il generoso, e l’invincibile. Ma e’ non sta già bene a dire, che e’ si debba essere strano con chi tu non conosci: anzi non si debbe essere fatto talmente inverso di nessuno. Nè li magnanimi sono di natura strana, eccetto che contra chi gli offende. E ciò interviene loro più con gli amici, e