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una cosa e all’altra si proceda a caso. Il che manifestamente interviene dove è assai numero di cittadini.

Ancora in tai luoghi è agevole alli forestieri, e alli vili uomini di partecipare del governo, per non esser gran cosa a celarsi in sì gran numero tale inconveniente! È manifesto pertanto, che questo è il termino ottimo della città, cioè, che l’abbia gran numero di cittadini, che sia atto a bene vivere, e ad essere bene conosciuto l’un dall’altro. E della grandezza della città siasi determinato talmente.

Seguita ora a dirsi di quella della provincia.


E similmente si dee dire che debba stare la grandezza della provincia, la natura della quale per determinare, dico, che allora potrà ella essere lodata, quando ella arà la sufficienza; e quella provincia l’arà, che sarà fruttifera d’ogni cosa. Imperocchè l’avere d’ogni cosa, che bisogni, e il mancare di nessuna ha del sufficiente. Ma per grandezza e per numero d’uomini debbe ella essere tanta, che gli abitatori d’essa vi possino vivere liberalmente, e insieme temperatamente, senza avere ad affaticarsi. E più disotto andrò io esaminando con maggior diligenza se tale determinazione sia buona, o non buona, quando io sarò in luogo, dove mi occorrerà far menzione delle possessioni, e della facoltà in che modo e’ si debba essere disposto per l’uso di esse. Chè a dire il vero molti dubbi occorrono in tale considerazione per cagione di coloro, che vogliono tirare cosa all’uno, o all’altro estremo; io dico, perchè certi alla meschinità, e certi alla soprabbondanza la vogliono tirare.