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Le sorti adunche del regno sono quattro a novero. Una cioè, replicando, che fu usata a’ tempi degli eroi; e questa fatta da’ popoli spontaneamente; e sopra certi casi diterminati aveva autorità. Imperocchè tale re era capitano negli eserciti, ed era giudice, ed era padrone de’ sacrificî. La seconda fu usata appresso dei Barbari. E tale imperio signorile si dava per successione di stirpe, ed era secondo le leggi. La terza si chiama Esinnetica. E questa fu una tirannide volontariamente sopportata dai popoli. E la quarta fu la spartana. E questa (per dirla a un tratto) non è altro, che una commesseria negli eserciti a vita data per successione di sangue. Le quali quattro sorti nel modo detto sono differenti l’una dall’altra. La quinta specie di regno è dove uno è padrone d’ogni cosa; non altrimenti che sopra una gente, o una città, che sia ordinata publicamente ad esempio del governo di casa. Perchè così come il governo di casa è un regno sopra la casa, parimente il regno sopra una gente, o sopra di più è quasi un governo di casa.

Laonde si può ridurre le considerazioni del regno a due specie di tale imperio; a questa, cioè, e alla spartana. Imperocchè l’altre sorti sono nel mezzo di queste conte, conciossiachè l’altre sorti di regno sieno padrone di manco cose, che non sono li re, che hanno la podestà assoluta: e di più che non sono li re di Sparta.

Onde facciasi considerazione di due cose, la prima, se egli è bene eleggere nelle città un capitano perpetuo negli eserciti; e posto ch’e’ sia bene, se e’ si debbe eleggerlo per successione di stirpe, ovvero per elezione: ovvero non è bene eleggerlo. O