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vita, e alcuni per certi tempi determinati, in certe azioni determinate: siccome quando quei di Metellino elessono Pittaco contro ai ribegli, i quali avevano per capi Antimenide, e Alceo poeta.
Alceo lo dice in una certa sua operetta, che e’ s’avevano eletto Pittaco per tiranno, dove e’ gli riprende dicendo:
- Pittáco cittadin crudele, ed empio
- La patria inferma ha per tiranno eletto,
- E quel ch’è più, nel ciel sue lodi estolle.
Questi modi d’imperio adunche hanno del signorile, per avere del tirannico; e hanno del regio, per essere eletti, e fatti da chi vuol sopportargli.
Una quarta specie di regale imperio è quella, che negli eroici tempi fu usata volontariamente; ed era patria, e costumata in quei luoghi; e secondo le leggi. Imperochè avendo quei primi beneficato quei popoli con avervi introdotto qualche arte, o con aver vinto, o con avergli accozzati insieme, o dato loro del paese e’ furono fatti re spontaneamente. E tali degnità in loro, che le riceverono, divenne secondo il costume patrio. Costoro erano padroni di guidare gli eserciti, e dei sacrificî; di quei tutti, dico, ove non era mestieri del sacerdote, e da loro erano giudicate le cause. Il che era eseguito da loro parte col giuramento, e parte senz’esso. E il giuramento si faceva con l’elevazione dello scettro.
Gli antichi re adunche di questi tali regni erano, preposti continuamente alle cose di dentro alle città, e provincie, e alle cose di fuori intorno a’ confini. Ma dappoi parte per straccurataggine d’essi re, e parte perchè i popoli tumultuavano in molte città, furono lasciati ai re solamente li sacrificî, e nel paese forestiero fu loro solamente lasciato l’essere capitani degli eserciti quel che avesse mostra di re.