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il dedalione o ver del poeta 507

Ti. Non ti meravigliar di quel che hai detto, Dedalione, perciò che egli è ben vero che nè tutti ║ [60] abbian bisogno dei poeti, come nè i buoni han bisogno delle leggi; e che la quantità de’ medici accusi la malvagità del luogo per cagion de’ cittadini disordinati è verissimo. Nondimeno, questo non fa però che ’l medico non vi sia necessario, come segue ancor del poeta; perciò che da che l’errore è sorto, egli fa di mistieri trovar il rimedio a farlo cadere. Molte altre e quasi infinite sono le somiglianze tra il poeta et il medico che referire sarebbe soverchio. Tu ora da te considera la differenza fra loro.

De. Certo, Tiresia, ch’io incomincio a fare più conto del poeta ch’io non faceva, e quando fussi a prender un delle due, abbiate per costante ch’io prenderei il poeta. Ma se mi verrà conceduto un dì ch’io asseguisca l’uno e l’altro e che divenga un dì medico dell’animo e del corpo, felicissimo me!

Ti. Al tuo bello ingegno non sarà niuna cosa sì faticosa ║ [61] ch’ella gran tempo contrasti, se ben Platone non vuol che niuno possa far due arti perfettamente1.

De. Facciamo che l’arte sia una, poscia che, sì come uno è l’uomo che d’anima e di corpo è composto, uno debbe essere ancora il medico che l’animo e ’l corpo guarisca. Ma nonostante tutto ciò che si è detto, mi par che alcuni ripongano la retorica e la poetica altrove.

Ti. Di’ pur quel che costoro ne dicono, Dedalione.

De. Fanno costoro la division della filosofia altramente, partendola in reale e racionale. E perciò che partono la racionale nell’apprendimento dei semplici e nel componimento e nel discorso, vengono poscia a partir il discorso in forma e materia. Questa materia di nuovo in più parti dividono, perciò che quindi derivano le diversità de’ silogismi, il primiero, ch’è necessario, l’altro probabile, appresso ║ [62] l’entimema, l’essempio e l’elenco. E perciò che vogliono che l’entimema sia trattato nella retorica e l’essempio nella poetica, perciò ripongono la poetica e la retorica sotto l’ente racionale.

Ti. In quanto la retorica tratta de l’entimema, essendo l’entimema sotto la considerazione de l’ente ragionevole, non è in-

  1. Marg: nell’viii delle Leggi = 846D.