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502 s. ammirato

vento della tentazione ch’egli soffiava, mal usarsi per spegnere l’anima. Ma Idio col disco, cioè con l’amore verso Iacinto, permise che egli morisse al mondo, acciò non in guisa soffiando il demone che Iacinto quell’amor tradisse, a Dio morisse. Nè la conversion di Iacinto nel fiore con ritener l’istesso nome è senza gran misterio, ma questo troverai scritto ne’ nostri segreti, che io son vietato favellarne più oltre, ancor che non sia lecito, secondo Platone dice, lasciar le favole mozze.

Ora questo, Dedalione, che non senza cagione si è mandato innanzi, o in prosa o in verso che si facesse non portava molto, come vediamo nè per lo verso tra’ ║ [50] Greci Empedocle e tra’ nostri Lucrezio essere stato poeta, nè per la prosa essere stato Platone oratore.

De. Dunque, parvi che Platone si debba por fra il numero de’ poeti?

Ti. Questo non meno segue per l’autorità d’Aristotele che chiama i ragionamenti socratici poetici; il che accenna ancor Cicerone non solamente di Platone, ma ancora di Democrito1 (benché egli riguarda al parlamento et Aristotele alla sustanza ch’è l’immitazione); quanto ancor per l’autorità di esso proprio Platone il quale dice poesia essere fingimento2, avendosi a credere tutti que’ ragionamenti del Convivio, della Republica, del Fedro e degli altri suoi dialoghi essere stati più tosto finti che veri. Nondimeno, perchè egli partecipò più tosto del filosofo che del poeta, chiamasi filosofo, se bene l’uno e l’altro nome gli quadra. E le comedie ║ [51] che’ volgari compongono in prosa, avendo noi in questa parte rifiutato il verso, non sono perciò essi altro che poemi et i romanzi scritti da Spagnuoli e le novelle del Boccaccio, in quanto che fingono et immitano.

Ma il benigno medico per far prender la sua pillola più volentieri, aggiunse tutti quelli rimedii e tutte quelle vie le quali potessero agevolar l’angoscia di prenderla, e così alla favola o vero all’esempio, per maggiormente addolcirla congiunse il numero et il concento come quello che diletta per conto dell’armonia che generalmente piace a tutti.

  1. Marg: Nell’oratore = De oratore I, 49; II, 85 (?).
  2. Marg: nel Fedro = 261E (?).