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il dedalione o ver del poeta 501

testa il fanciullo e morissi; di che doloroso Apolline il convertì nell’erba del suo fiore.

Significa Iacinto, bellissimo giovane, l’anima nostra veramente bellissima, ritenendo ella in sè l’immagine del suo fattore il quale è il fonte onde tutti i belli derivano; la qual anima da ║ [47] due amanti è amata per la sua grande bellezza: dall’uno che è il vero Idio il quale non senza cagione è detto il sole, non avendo noi qui, secondo dice Platone, simulacro che più ci esprima Idio che esso sole il quale in guisa ci ama che tutti gli amor sopravanza; dall’altro ch’è il cattivo et inimico angelo e l’infernal demone per Zefiro designato, sì come padre della leggerezza e della volubilità, onde così molte vediamo nelle sacre scritture per vento esser l’abominevole et orribil peste descritta; il quale Zefiro, se bene spirando s’allegrano i campi e si fanno fecondi, non altrimente spirando nel nostro animo il nemico dell’uomo, in guisa il viene a solleticare e commovere che di sè crudelmente l’ingravida. È l’amor dell’uno per la sua salute, è quel dell’altro per lo danno e mal suo. Ma il bello si accosta al bello. Per la qual cosa sdegnato il rio demone che da sè Ia║cinto [48], cioè l’anima nostra, s’allontani, cerca a tutti modi di spegnerla, e così fece quando l’anima e Dio giocavano al disco.

Significa il disco, ch’è pietra rotonda, l’amore il quale scambievolmente procede dall’una e dall’altra delle parti in modo di circolo, non tanto per questa cagione che dall’anima in Dio e da Dio nell’anima risultava, quanto per dimostrare che in nessun luogo quell’amore si veniva a terminare: non nell’anima dalla quale l’amor passa e s’inalza a Dio, non in Dio dal qual l’amor cala e discende nell’anima. In questo modo scherzando perciò che vuol Dio che i suoi diletti sieno coi figliuoli degli uomini, il demone si framette per guastar quelle consolazioni, e col disco tirato d’Apolline cerca uccider Iacinto, cioè quando l’atto dell’amore da Dio discendeva in Iacinto, in guisa del suo vento servendosi et i suoi stimoli operando che da quell’amore più tosto ║ [49] Iacinto venisse a morire, se ai suoi stimoli acconsentisse, che a vivere. Ma il disco uccise Iacinto con altro modo però e fine che egli non si credeva, perciò che volea costui di quel divino amore per lo