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86 | ii - angoscia doglia e pena |
Non possendo vivere senza fortuna, che dirò omai del «mare pieno di venti»? Giudico che si può dire quello che si conviene alla fortuna nembi tempestuosi. Adunque diremo donna essere mar travaglioso e pieno di fortuna. Sí che credo che la mia donna è fortuna, e la mia fortuna è donna. Ed il mare è detto per essere amaro; a cui assimigliandosi la donna, dico che è amara, e quel ch’è amaro, gli è inimico a l’uomo, perciò si fugge; dunque donna, come cosa amara, si deve fuggire. E, quando il mare è pieno di venti, come di levante, sirocco, ponente e tramontana, di greco levante, ostro garbin, ponente garbin e maestro tramontana, allora si levano onde dalle bassissime arene, e cercano di unirse al cielo un’altra volta, coprir la terra ed occupare il luogo di aere; e ciò è confusione, a cui solo Iddio provede che non sommerga, non tanto le nave date in preda al mare, ma ancora i scogli che stanno in mezzo al mare. Sí che detta confusione di mare e venti da ciascuno è chiamata «fortuna.» Il che se gli è cosa pericolosa, sanno quelli che solcano il mare. Ed io ancora conosco il travaglio, avendo la donna continuamente allato, la quale, essendo piena d’ingiurie, biasteme e villanie, èvi di maggior travaglio a me, che non è il mare tempestuoso alla fragile barca. Pertanto, avendo udito che il marinaio dimanda «fortuna» un mare pieno di venti, discorrerò la donna sotto il nome di «fortuna», per essere inteso. Fortuna di mare non è ventura, anzi è sciagura: che dirò perciò di te, donna iniqua! Fortuna rare volte o mai perdona alla quiete overo alla virtú di alcuno, anzi l’incalza, come fortuna di mare la nave carca di ricca merce: e tale è la mia donna. Fortuna spesso rimette l’uomo nelli pericoli mortali: nè altrimente fa ancora la donna maligna. Fortuna sempre ha invidia alla costanzia umana: e la donna non cerca altro che morte al suo uomo. O donna, tu sei piú pericolosa che non è il mare tempestuoso! Non mai fortuna di mare conduce tutte le nave in porto a salvamento: nè la donna rimette l’uomo nella quiete, anzi il cava di riposso per suo potere. Fortuna impedisce la felicitá di naviganti: la donna di quelli che viveno in riposso impedisce la via. Fortuna è amica alla varietá di cose: la donna è nemica