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de la bella creanza de le donne | 63 |
rimirarsi destramente ed intendersi con un sguardo tutto quel ch’è successo fra loro, e ridersi in loro stessi degli altri che non sanno la cosa, dicendo fra se medesimi: — Io ho pur in me segreto il tal contento, che ’l cielo appena lo sa. — Oh, se tu provi. Margarita, quanto mi tu crederai!
Margarita. M’avete, madonna Raffaella, in modo infiammata di non so chi, che io non capio in me stessa. Ma quel che solo mi sbigottisce, è ch’io credo che si trovino pochi amanti che non sieno traditori; e per questo sto in dubbio, volendomene elleggere uno che non sia poi tale che mi ruini. E però stimo felici e fortunate quelle donne, che hanno il loro amore in alcuno, che abbia pur la minima parte di quelle che oggi gli avete date, non dico che l’abbia tutte; perchè io non credo che se ne trovin di cosí perfetti.
Raffaella. Ne conosco ben qualcuno io, benchè pochi ne sieno.
Margarita. Beata dunque chi ’l possiede!
Raffaella. Se mai fu beata alcuna al mondo, tu sarai quella, Margarita, se sarai savia.
Margarita. Oh! questo perchè? Ditemei, di grazia.
Raffaella. Bastiti. Io non ti vo’ dir altro.
Margarita. Vi prego, madonna Raffaella, che me lo diciate. Non mi cominciate mai a dire una cosa, quando non me la volete finire.
Raffaella. È meglio ch’io non tel dica, perchè, in ogni modo, non me ne faresti onore.
Margarita. Vi prometto di farvene onore: ch’io vi ho posta una affezzione, che non sarebbe cosa ch’io non facessi per voi.
Raffaella. E cosí mi prometti?
Margarita. E cosí vi prometto.
Raffaella. Dammi la fede.
Margarita. Eccovela. Or dite.
Raffaella. Io conosco uno, Margarita, che sta mal di te. E, se mai uomo amò donna con fede e col cuore, egli ama te. E, se alcun fu mai dotato di quelle parti ch’io t’ho detto convenirsi a un vero inamorato, e molto piú ancora, egli è quello: