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de la bella creanza de le donne 43

fare, ma nel credersí che la faccia o non credersi; perchè l’onore non è riposto in altro, se non ne la stimazione appresso agli uomini. Perochè, se ’l sera alcun segretissimamente o ladro o omicida o simili, e sera tenuto lealissimo e giusto, tanto è a punto, quanto a l’onore, come se non avesse quei vizi; e cosí per il contrario, essendo uomo dabbene e tenuto scelerato, le virtú sue gli sono poco men che vane e superflue. E questo parimente si ha da dir d’una donna, l’onor de la quale non consiste, come t’ho detto, nel fare o non fare (che questo importa poco), ma nel credersi o non credersi. Or, essendo questo, ha lei da fare un gran conto che alcun, sdegnandosi, non truovi qualche finzione per vituperarla: perchè, se ben molti, che conoscan le virtú di lei e la poltronaria di lui, passaranno la cosa e non la crederanno, nondimeno saranno molti altri, che, senza guardare a le cose cosí minutamente, gli daran pienissima fede: e cosí la poveretta a torto sará infamata. E per questo una donna ha da sapere usare ogni arte, non di non far la cosa, ma di non dar cagione che si abbia da trovare istorie sopra de’ casi suoi. Ed a questo le gioverá da una parte il far scortesia a nissuno, e da l’altra il non far le cortesie troppo particolari; ma passarsela sempre per il generale, e rimeritare piú le virtú altrui col conoscerle in se stessa ed apprezzarle che con le accoglienze troppo manifeste. Perchè ne potrebbe seguir due cose dannose: l’una, che le male lingue, che se ne accorgessero, arebbero dove cominciare a ordir le loro tele; e quelli stessi, che le ricevesseno, entrarebben in speranze, le quali non gli riuscendo, poi si pensarebbero ancor essi aver cagione di dolersi e lamentarsi. E se pur, tirati da qualche speranza, procedessero troppo oltre o con parole o con atti, abbi lei avertenzia da mozzar loro le maestre dal principio, e non fare una minima cosa dove possino appiccarsi. E intorno a questo ha sempre una gentildonna da stare accorta e destra in tutti i luoghi dove si ritruova, come sono feste, giuochi, veglie, balli, chiaranzane, ragionamenti particolari, che tanto si usano oggi ed al mio tempo si biasimavano. In tutte queste occorrenzie pensi sempre di aver intorno insidiatori, chi tratti da qualche speranza, chi per uccellare