Pagina:Trattati del Cinquecento sulla donna, 1913 – BEIC 1949816.djvu/48

42 i - dialogo

i fatti d’altri, e sopra ogni minima apparenzia compongali casi e novelle, e le ammagliano con tante frasche, che son tenute da chi l’ode come articoi di fede, e il piú delle volte non è vero cosa nissuna. E per questo pensi bene una donna, inanzi che la si tolga a nimicar alcuno; e non faccia come madonna Artusa, che, commossa da non so che sogno che fece, si messe ne la testa, senza altro saperne, che un giovin, la miglior pasta del mondo, avesse fatto non so che uffizio cattivo contra di lei, e subito sconsideratamente si accese di odio contra lui, e stemperoccisi sí, che gli faceva scortesia ed atti sgarbatissimi e fuor di proposito, da non gli comportar mai, quando ben gli avesse meritati.

E tanto piú quant’ei non aveva colpa nissuna, chè tanto sapeva il perchè questo fosse quanto tu lo sai tu. Nondimeno costei ebbe buona sorte, chè questo giovine era di sí buona condizione che non se ne commosse giamai, nè se n’alterò; anzi non mancò mai de la sua solita gentilezza, e l’onorava e reveriva nel medesimo modo che prima. Ma non è per questo ch’ella non si mettesse a pericolo che egli, sentendosi senza colpa, non si sdegnasse di sorte, che le gricce tornassero in danno dí chi le faceva. E vuotti dir piú oltre che, quando ben costei fosse stata in qualche parte ingiuriata da lui, non doveva per questo far simili atti vili, e, se non volea usarli benignitá, non avea da farli scortesia; perchè insomma la cortesia ride e sta bene fra I’altre virtú e belle parti di una donna, come stanno i rubini e perle fra l’oro; oltre ancora che nel far scortesia si mostra non stimar altrui troppo, chè non è la maggior vendetta che non far conto di uno nè in ben nè in male, come se in questo mondo non fosse.

Margarita. Che bisogna, monna Raffaella, aver tanto riguardo ed avertenzia che alcuno non si sdegni? Che potrá egli mai fare che nuoca a una donna, che non faccia errore e viva onestamente? Io ho sempre inteso a dire: «Urina chiaro e fa’ le fiche al medico».

Raffaella. Uh! non dir, figliola mia! Grandissimo danno le potrá fare. Perchè hai da sapere che l’onore o il biasimo non consiste principalmente nel fare ella una cosa o non la