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qui ne nascerá che tutti quegli ne la cittá, che arran bello spirito, quasi a gara s’ingegneranno di esaltarla ed onorarla, essendo che naturalmente ciascun ama e reverisce quegli da’ quali vede esser conosciute le sue virtú. Ed ha questo una donna da stimar assai, perchè importan piú quattro o sei, che avanzin di buona fama gli altri de la cittá, importan piú, dico, ad esaltar e metter innanzi una giovine che non fará tutto ’l resto: perochè loro son quegli, che, se una giovine ha in sè qualche bella virtú, la sanno conoscere e far conoscere ad altri, dove che gli altri non ve la conosceranno o non ve la vorrebber conoscere, acciocchè ella fosse, come loro, in dozina, per poterla condurre in qualche atto vile, secondo l’appetito loro. Ed avertisci ch’io non voglio che ella faccia questa differenzia, che io ti dico, molto grande ed apparente, ancor che ella conosca che i meriti di qualcuno lo ricerchino, perchè sarebbe pericolo che i giovini di dozina non si sdegnassero, e per questo sparlassero e la mettessero in chiacchiare e novelle; che non è al mondo la peggior cosa: ma con destrezza e prudenzia mostri alquanto piú benignitá a quei che piú meritano, ed alquanto manco a chi manco si conviene. E, se la disaguaglianza de l’umanitá sua non sará secondo i meriti, per questo i virtuosi e gentili non si sdegnaranno, come quei che hanno giudizio e conoscono che a lei è forza di far cosí; ma da l’altra parte si sdegnarebbero ben quegli altri, come persone vestite di poco conoscimento e nutriti ne la viltá.

Margarita. A me non bastarebbe mai l’animo di fare atto amorevole verso di alcuni, che non solo fosser persone di dozina, ma sien tenuti pubicamente di pessima fama, come egli è quel vostro buon parente, che voi ben sapete che non è donna in Siena che lo possa sentir ricordare.

Raffaella. Gli è molto peggio che tu non dici. Io ti so dire ch’egli ha tutte le virtú cardinalesche, ed io, meglio che alcuno, te ne potrei informare; ma non merita ’l conto. Bastiti che egli non ha parte nissuna che gli stia bene, se non l’esser odiato da chi lo conosce o per vista o per fama. A un simile ti confesso che una gentildonna non ha da usare mai benignitá