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edizione milanese1, a tal punto che candidamente salta la stessa riga, dal Camerini dimenticata!

La edizione luganese (con la falsa data di Londra) segue le edizioni tardive del Cinquecento, e non ha alcuna presunzione critica2. Né ha valore alcuno la scelta dei Costumi lodevoli3, spiluccati dal Dialogo del Piccolomini ed editi dal Barezzi in quel volumetto che contiene varie operette intorno alle donne.

Ci rimangono quindi da osservare le sette edizioni del decimosesto secolo. Chi dia anche una semplice scorsa a queste varie edizioni non può non restare colpito da un fatto evidente: che esiste cioè una grande differenza tra le prime edizioni e le tardive. Per cui esse tutte si possono in due gruppi sceverare: il gruppo A, comprendente l’edizione di Curzio Navò4 e la milanese del 15405 (l’edizione del 1541, che era notata nel catalogo nenciniano, ora è sparita)6, con distacco costante delle preposizioni articolate, con parole e forme prettamente toscane e con ortografia caratteristica.

Il gruppo B, comprendente tutte le altre edizioni del Griffio7 del Meda8 e del Farri9, con unione costante delle

  1. Dialogo ecc. di A. P. Milano, Sonzogno, 1912 (Biblioteca universale).
  2. Dialogo ecc. In Londra, 1750, Per Samuele Harding (in 8° piccolo). Ma la data è falsa, giacché l’edizione è di Lugano.
  3. Gli costumi lodevoli che a nobili gentildonne si convengono, nel volume edito da Barezzo Barezzi, Venezia, 1622.
  4. Dialogo de la bella creanza de le donne de lo Stordito Intronato. Per Curzio Navò e fratelii, mdxl, di pag. 86 non numerate (in 16°). Nel mezzo c’è una marca tipografica rappresentante un leone con una scritta: «Invidia fortitudine superatur». In fine la marca rappresenta uno scudo, con un leone rampante, sostenuto da due uomini che hanno imposto il nome «Scipione», «Fabio». Prima del dialogo c’è una incisione che rappresenta Margarita e Raffaella in colloquio. Questa è l’edizione del Navò, che io ho potuto vedere di su un esemplare dell’Universitaria di Pisa. Nessun’altra mi venne fatto di poter trovare portante la data del 1539, che sarebbe l’epoca della prima edizione secondo tutti i bibliografi. Per me quindi ritengo, fino a prova contraria, che questa sia davvero la prima edizione, con la data del 1540.
  5. Dialogo de la bella creanza ecc. In fine: Stampata in Brovazzo, per dispetto d’un asnazzo, mdxxxx, carte numerate 39, in 16°, s. 1. (ma Milano).
  6. Era giá perduta fin dal 1886; nè mi fu possibile rintracciarne un’altra copia.
  7. Il Grifio la pubblicò nel 1557 (in 12°) e nel 1574 (in 12°) a Venezia.
  8. Questa edizione milanese del 1558 nel frontespizio ha: In Milano, appresso di Giovan Antonio degli Antonii, mdlviii — al segno del Leone. Ma in fine si legge: In Milano imprimevano i fratelli da Meda, 1558.
  9. Dialogo ecc. Opera veramente degna di essere letta da ogni gentile spirito. All’illustre signor Giovan Francesco Affaetato prencipe di Chistella. In Venetia, appresso Domenico Farri, s. a. (ma 1562) in 16°.