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364 | iv - il convito, overo |
nascono nel matrimonio, in gran parte esserne cagione gli uomini istessi, per portarsi scioccamente cosí nel governo delle mogli, come anco nella elezzione di quelle. Chè, se nell’eleggerle si preponesse la virtú ad ogni altra cosa, e nel governarle s’astenessero dal far loro ingiuria, oh mogli beate! oh mariti felici! E, se vogliamo ancor noi in ciò confermarci con l’essempio de’ poeti antichi, e spezialmente d’Omero, chi non sa d’Elena e Paris? il matrimonio de’ quali, per esser l’una avarissima, l’altro delizioso e sottoposto ai piaceri, non essendo in virtú fondato, è cagione della discordia dell’Asia e dell’Europa e dell’estrema ruina di Troia? Se Agamennone s’innamora di Criseide, barbara e serva, ed ha ardimento in presenza di tutti i greci d’agguagliarla a la moglie, vedete quel che gliene segue! Percioché Clitennestra non solamente, insegna da lui, viola le leggi del matrimonio, ma non cessa insin a tanto che non se ne vendica con la morte d’esso. Vedete all’incontro il matrimonio del prudente Ulisse e della casta Penelope, per esser fondato in virtú, che bei frutti produce! Essi non solo s’amano presenti, ma ancora lontani si portan fede, e se ella venti anni, tessendo e stessendo, inganna i proci, ed egli disprezza le promesse di Calipso e di Circe, e prepone l’amor della moglie a la promessa immortalitá. Imparino dunque gli uomini nel matrimonio a tener il gentil modo di questi due savi e castissimi consorti, se non vogliono quegli affanni e biasimi sentire, de’ quali hanno tanta paura. E, fondandosi nella virtú e ne’ buoni costumi, cessino d’ammirar le ricchezze, la beltá e la nobiltá. Percioché, dove queste cose (essendo soggette a la fortuna, a la natura ed al tempo) bisogna che, quando che sia, manchino, la virtú sola, coi buoni costumi, finiscono con la vita dell’uomo. —
E, questo detto, il Piccolomini si tacque, non giá per aver ancor finito di ragionare, ma per riposarsi alquanto e ripigliar fiato, perché potesse alcuna altra bella cosa discorrerci. E giá voleva piú oltre seguire, quando vedemmo intrar in sala intorno a dieci mattacini, i quali in forma di satiri, con la coda e con le corna e con le maschere contrafatte, davano