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362 iv - il convito, overo


quelle al bastone, ed ultimamente a le battiture. Ma che bisogna ir raccontando i disordini che ne segueno, essendo essi infiniti? Bastivi sapere che un mal fondato matrimonio per lo piú convien che ruini. Che se i padri e le madri avessero, e con l’essempio e con l’educazione, bene instituite ed ammaestrate le figliuole, e se gli uomini nel tòr donna avessero miglior modo tenuto, io non dubito punto che non si sentirebbeno ogni giorno sì grandi e sì spessi inconvenienti. E se, pur fatta ogni diligenzia, non si vede che altri abbi moglie a suo modo, non bisogna subito, a guisa d’imperito nochiero, abbandonare il timone e, disperatosi di se stesso, rimettersi in tutto ad arbitrio e volontá di fortuna. Anzi, cosí come un buono artefice ammenda con l’arte i difetti della natura e, ora giungendo ora scemando, supplisce ai disordini di quella, cosí un prudente marito, conoscendo alcun mancamento nella moglie, s’adopera in modo, or in una guisa or in un’altra, che finalmente le imprime nell’animo un’altra natura, diversa in tutto e dissimile a la prima. La qual cosa non potendo egli fare se non col tempo (poiché non si può trapassare dall’uno estremo a l’altro senza alcun mezzo), bisogna, tra questo, che il buono uomo le si mostri paziente e mansueto; avvengadio che l’uomo è un animale cosí fatto, che non si può domare se non con la mansuetudine, oltre che la consuetudine, figliuola del tempo, viene anch’ella a conciliar gli animi, quantunque difformi, e fa parer dolce ogni amaro cibo. E, se pur nè la sua prudenza nè il tempo istesso fusse bastante ad imprimerle nuovi costumi, faccia conto o di sopportare quel che essere non può altrimente, overo di trasformar se stesso ne la natura della moglie. Anzi, essendo questo sesso debole e fiacco e, per conseguente, sospettoso, iracondo e vendicativo, dee l’uomo col suo senno ogni occasione troncarle, per la qual potesse cotale divenire. E, avvengaché il matrimonio sia stato da Dio instituito perché la donna non solo sia compagna e non serva dell’uomo, ma una cosa istessa con lui, deve egli altrettanto astenersi dal fare ingiuria a quella quanto s’astiene dall’ingiuriar se medesimo. E, sí come egli può disporre a suo modo de’ beni della moglie, cosí anco