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30 i - dialogo

costume, quando va per le strade, di spinger innanzi, sempre con la bocca pinciuta, e far fare alle pocce la chiaranzana, se portasse tutto oro, sempre gli piagnerebbe in dosso. Ma ce n’è forse una in Siena di queste tali? Anzi rare ce ne sono, che non abbia preso vezzo sgarbato. Chi porta la sbernia tutta avolta sul collo; chi se la lassa cader di dosso, per non parer di pensarci; chi va con la bocca turata sempre; chi corre a staffetta col capo inanzi; chi va tanto agiata, che consuma un’ora dal duomo a la Costarella; chi rimena sempre la testa, come una impazzata; chi va intera, come una imagine; chi porta le calze rotte, che gli escano fora di certe scarpette di panno pavonazzo a due suola; chi si va tuttavolta pavoneggiando, intorno uccellando a le sberrettate, e tuttavia si rassetta or qua or lá secondo il bisogno; chi, trovandosi a nozze, dove si balli, sempre o ballando o vedendo ballare, batte il tempo del liuto con la testa....

Margarita. Questo, che dite de le calze rotte, è piu da dapoccagine, che da vezzi.

Raffaella. Basta: pur è vezzo a la fine. Oltre a queste, altre ci sono, che van con la bocca aperta, che par ch’elle esalin sempre di sete; chi con gli occhi sempre in su’ piei; chi col viso a le stelle; chi tutta via si cava un guanto e rimette; chi sempre si morde un labro; e chi porge per canto un talmicin di lingua; e chi ha un costume cosí fatto, e chi un altro, come puoi discorrere per te medesima.

Margarita. Tutto vi confesso, monna Raffaella. Ma donde procede che le scempie non s’accorgan che fanno male?

Raffaella. Molte ragioni ce ne sono, ma una principalmente n’è causa: ed è che questa razza di donne, di che io t’ho parlato, sentendo lodar e metter in cielo alcune altre donne eccellentissime che sono in Siena, pensano, con l’imitarle, di potersi acquistar quelle medesime lodi ed eccellenze. E, come persone di poco giudicio, si pigliano a imitar qualche parte di quelle, che a sorte sará da biasimare, o, se non da biasimare, manco da lodare; perchè nissun può esser da ogni parte perfetto. E pensano queste tali che quel solo, che le imitano, sia cagione che