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344 iv - il convito, overo

adulterio, e quegli risentendosi ch’egli stesso rompeva la legge che contro gli adúlteri pubblicata avea, sì fu grande il dolore che ne sentì, che non solamente si rimase di dargli, ma per quel giorno non vòlse cenare altrimenti. Oltre a ciò, Fausto, figliuolo di Silla, sentendo che la sorella due innamorati avea, de’ quali l’uno era chiamato Fulvio, figliuolo d’un lavapanni, l’altro Pompeio Macula, non si voltò a vendicarsi della sorella, ma, facendosi piú tosto beffe di lei, diceva di meravigliarsí come avesse in sè macula, avendo per amico un lavapanni. Che se vorremmo far conto alcuno dell’autoritá de’ poeti antichi, noi trovaremo Menelao, appresso Omero, contentarsi, riavendo Elena, di lasciar l’impresa di Troia, e non tenersi però cornuto; sí come non si tenne poscia, quando la riebbe, e rimenòsela. Vulcano non si risentì altrimenti di Marte e di Venere, sua moglie, che col farli vedere ignudi agli altri idii, e col far publica l’ingiuria, che era celata. Da questi essempi dunque si può facilmente conoscere che l’ingiuria delle corna a que’ tempi non era nè in parole nè in fatti. Per la qual cosa non posso se non sommamente dannare e biasimare l’etá nostra, e infelice riputarla; perciochè, sí come dell’altre etá è stato detto che altra fu d’oro, altra d’argento e altra di ferro, cosí la nostra, per la cattiva opinione che ha di se stessa, si può per similitudine chiamar «di corno», credendo che le corna siano cosí mala cosa e che mettan quasi le radici pertutto. Ma chi vorrá dirittamente giudicare questa usanza o, per dir meglio, abusione, si vedrá chiaramente ciò solo avvenire a le genti povere e di vil animo; chè tra signori e grand’uomini non se ne tiene quel conto, nè se ne fa quel romore che ne soglion fare gli artegiani ed i plebei. Perciochè, se bene i gran signori dell’etá nostra patiscono anch’essi la lor parte di gelosia ed hanno a dispetto l’impudicizia delle mogli, non si vede però che l’ammazzino o faccino quelle pazzie, che l’altre genti basse sono usate di fare. Ed io, per me, non saprei essempio addurvi nei dì nostri che re nè imperatori o altri principi del mondo s’abbin bruttate le mani nel sangue delle loro mogli, quantunque elle sien femine come l’altre. Sono dunque le corna solamente