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del peso della moglie 339

riesce cosí. Perciochè spessissime volte è avvenuto che le proprie mogli attaccano il mal franzese ai poveri mariti, e fanno loro cadere i denti, non che i peli:

Ώς ούκ αίνότερον καί κύντερον ἄλλο γυνεκός

come dice Omero. Or, per ritornar al nostro discorso, e’ si può ben dire che le corna siano tanto abbominevoli, che gli stessi animali bruti hanno a schifo d’averle. Ecco l'eliocorno, il cervo, l’elefanto nascondeno le corna, non giá per invidia che hanno a l’uomo, come altri s’ha creduto; ma piú tosto per odio che hanno a quelle, acciochè, celandole, non resti memoria d’esse. Anzi l’elefanto, il quale, sí come di corpo, cosí, dopo l’uomo, avanza d’ingegno ogn’altro animale, non per altro teme tanto il montone, che per vederlo con le corna, cosí schifa cosa e terribile. Carissimi compagni, io mi conforto a non prender moglie; perciochè, per communicarvi un segreto grande, del quale vi potranno ragguagliar questi anatomisti, la natura delle donne si mantiene per due corna. Or pensate come la va! Badiamo al fatto nostro, e chi si la becca, suo danno! — E cosí detto, il Selvago si tacque, il quale quanto desse da ridere a tutti, non è da domandarne. Niuno quasi vi fu, a cui per soverchio riso non venissero le lagrime in sugli occhi. Perciochè quel segreto delle corna fu detto da lui pian piano, e con tanta grazia, che fu dolcissima cosa ad udirlo. Ma, poichè ’l ridere ebbe fine e fu a ciascun di noi rassettata la fronte, disse il Raineri: — E’ mi pare che ’l Selvago abbi fatto come sogliono certe donne, le quali, mentre son giovani, attendano a sollazzarsi e darsi buon tempo con gli amici, ma, poichè s’invecchiano e si veggano disprezzate dagli uomini, diventano pinzochere e, riprendendo gli altrui difetti, vogliono acconciar il mondo. Così egli, che tutta la sua giovanezza ha speso in far l’amore, ora che va invecchiando e che tuttavia si vede perder con le donne, è divenuto predicatore ed attende a biasimar i vizi. — A questo il Selvago, alzata la fronte: — Io non so — disse — da qual filosofo abbiate voi imparato a dividere cosí bene l’etá degli uomini, che un, che non abbi piú di trentaquattro anni,