Pagina:Trattati del Cinquecento sulla donna, 1913 – BEIC 1949816.djvu/343


del peso della moglie 337

E, se ben ora, per esser la cosa tanto allargata che rari son quelli che non l’abbino, non se ne fa piú quel gran romore ch’io vi dico, è però da credere che per li tempi addietro (quando ancora gli uomini non eran dati a quell’ozio, nel quale questo nostro secolo è marcito, e che maggior fede tra loro si portavano che non facciamo ora noi), l’adulterio fusse in quella meraviglia ch’esser sogliono i mostri e l’altre cose rare e inusitate. Per la qual cosa Licurgo, ottimo fondatore delle leggi de’ lacedemoni, domandato per qual conto non avea imposto pena agli adúlteri, rispose che non poteva imaginarsí che in una cosí ben fondata repubblica gli adultèri avesser luogo. Essendo dunque allora gli adultèri in quella raritá che oggi sogliono essere le donne caste, e non avendo gli uomini quella temenza, che oggi hanno, delle corna, ma contentandosi ciascuno della moglie propria, s’attendeva tanto alla procreazione de’ figliuoli, che i popoli moltiplicavano quasi in infinito. Laonde si legge di molte cittá, piú popolate che oggi non sono le grossissime province. Ecco: Agrigento, patria d’Empedocle, richiudeva nel cerchio delle sue mura ottocentomila cittadini, dove oggi non credo che tutta l’isola di Sicilia trapassi di molto questo numero. Avendo anticamente guerra insieme i sibariti e i crotoniati, di Crotone uscirono a combattere cento migliaia di persone, e de’ sibariti trecento; dove oggidí sarebbe impossibile a trarne cinquantamilia di tutto il paese della Magna Grecia. Nè ciò d’altronde procede se non che gran numero di belli spiriti, vedendo esser cresciuta tanto l’infedeltá degli uomini, e l’avarizia, insieme con la lussuria, delle donne, si risolveno a viver senza moglie, per non entrar contra lor voglia nel possesso del contado di Cornavaglia; e cosí a poco a poco, la generazione viene scemando e mancando. Per la qual cosa non posso se non sommamente lodar quegli antichi poeti ed ammirar la divinitá del loro ingegno, perciochè, facendo le corna al dio Pan (che in nostro idioma vuol dir «tutto», e tra loro era simbolo di tutto il mondo), volsero figurare l’infelicitá del nostro secolo, il quale è quasi tutto quanto pieno di corna. E di qui poi si dice: «il mondo peggiora», «il mondo è imbastardito». Peggiora