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28 i - dialogo


Margarita. Arò caro di sentire il vostro parere, perchè n’ho udito qualche volta parlar molto variamente. A chi pare che il berzo assai grande dia molta grazia, a chi il picciolo, ed a molti il non averlo in alcun modo.

Raffaella. In vero questi berzi cosí piccoli, come si usan oggi, tolgano alquanto de la presenzia e del nobile; quei cosí grandi, che si portavano non molti anni sono, erano peggiori assai. Però giudicarci che, quant’al berzo, una giovine lo portasse alquanto maggiore di questi che si portano oggi, ma non molto. E massimamente l’arebbon da far quelle donne che hanno la testa piccola e portano quasi niente in testa, come fa la mia vicina in Camullia, che tu ben m’intendi, la quale ha un capo quanto un cardarino, ed in viso minutissima, e va con una poca di scuffiarella molto scempia, senza punto di berzo, e con un velo semplicissimo, che la pare uno scricciolo.

Margarita. Io so di chi voi dite. E la fa, perchè gli è stato dato da intendere a la semplicella ch’ella faccia professione di esser di poco assetto e trascurata de la persona sua; tal che la poveretta, credendosí che sia bene, va fuora il piú de le volte con gli occhi appicciati, che non si è pur lavato il viso con acqua chiara.

Raffaella. Giá mi son accorta del tutto. Quanto poi a le scuffie, voglio che sien ricche e gentilmente intessute, correspondenti a la grandezza del berzo; e quelle donne, che non arran molto brutti capelli, non voglio che portino capei morti intesta. I ricci ancora giudico che porghino grazia grandissima, ma vogliono essere fatti molto garbatamente, come gli fa quella tua parente bella, che sta vicina a la piazza dei Tolomei.

Margarita. Benissimo ancora gli fa madonna Cassilia, sopra i quali fu fatto un sonetto da un degli Intronati.

Raffaella. Ne le camicie voglio ancora che una gentildonna spenda assai, portando lenze finissime e gentilissimamente lavorate, alcuna volta con seta, alcuna con oro e argento, ed il piú de le volte con reffe solo, ma con grand’arte fatte. E lo increspato da mano ha molto del buono e del gentile, ed altro tanto de lo sgarbato ha quel portarle accollate,