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del peso della moglie 333

materia sì diverse opinioni, come udito avete, non sia fuor di proposito attendere la migliore. Perchè, presupponendo che l’onta delle corna sia per due cagioni, e non per altro, spiacevole e noiosa: la prima per una natural gelosia che l’amante ha della cosa amata, la qual vorrebbe aver tutta per sè ed a niun partito communicarla altrui (in tanto che, quando avviene che altri v’abbia parte, egli stima d’aver ragione di dolersi non solo della cosa amata, ma eziandio di colui che, senza risguardo avergli, abbia voluto introdursi nella possessione del suo amore); l’altra per la incertitudine de’ figliuoli, la cui donna a molti uomini si sottopose: essendo dunque per queste due cagioni, non per altro, grieve al mondo questa ingiuria, si può senza altro affermare che al marito solo appartengano le corna, perciochè a lui solo s’appartiene la certezza della prole, ed egli solo ha da essere l’amante e l’amato della moglie. E, se ben il padre s’ha da dolere dell’impudicizia della figliuola, quasi gli si possa dal mondo rimproverare o la mala disciplina datale, o la cattiva natura sua (come che il frutto suole essere proporzionato con l’albero e con la sua radice), e altrettanto ha da dispiacere al fratello la sfrenata libidine della sorella, al figliuolo della madre, ai parenti della parente, quasi da quell’una si possa far argomento della lor natura e della lor creanza; se ben, dico, hanno da dolersi, non però segue ch’abbin da vendicarsi delle corna, le quali non a loro s’appartengono, ma al marito. E, se vorremo l’antiche istorie cercare, trovaremo moltissimi essempi, che in questa opinione, senza dubbio alcuno, ci confermaranno. Ecco: i lacedemoni, le cui leggi Platone cotanto lodò ed imitò, avean per costume che le donne maritate portassero il viso coperto e le donzelle no; perciochè quelle non avean da piacere ad altri uomini ch’al marito, dove a queste era lecito procacciarsi l’amor di tutti. Solevano le donne chie (se ben sopra tutte l’altre avean nome di castissime), essendo donzelle, aver molti innamorati, ai quali era lecito d’andar insin a le case de’ frategli e del padre d’esse, e quindi servirle. Ma che bisogna far menzione di queste, il cui amore non trapassava il termine dell’onestá? Le donne di Tracia, di Lidia, e