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del peso della moglie | 327 |
dir «corno», s’usò egli di dir κεράσαι per «temprar il vino». Poscia dunque che l’ebbrezza ha ridotto costui ad aver la moglie impudica, s’è detto aver le corna in fronte, o per mostrar al mondo la cagione della sua vergogna, o perchè il vino, ch’egli bebbe nel corno, gli ha la fronte percossa, poichè la proprietá del vino è di tentar la testa. Da qui poi a costoro, che, con essere superbi ed insolenti, sentivano mal delle mogli, si solea dir motteggiando: «Egli ha il fieno nel corno», perciochè era un costume che, quando un bue feriva, gli si legava il fieno a le corna, per avvertire altrui che da quello si guardasse. Si può dunque conchiudere, senza altro dire, che da Bacco, perchè è un dio cornuto, sia venuta l’origine delle corna, posciaché con l’uso del suo liquore concilia le mogli a Venere e fa divenir i mariti cornuti. Il qual effetto, come a prima causa, si deve anco attribuir ad Amore, del quale mi meraviglio come i poeti non fingano ch’egli abbia strali di corno, posciaché i suoi strali miglior effetto non fanno che le corna. Ma, se pogniam mente ad un arciere, quando scocca gli strali, vedrem piegar l’arco in modo che avrá sembianza di due corna. E giá si racconta egli una favola che una capra, veggendo uscir una saetta da un arco contra di lei, sospirando disse: — Tutto il danno esce da me, — parendole che da cosa simile a le sue corna quel male venisse. Ecco dunque come Amore si può dir anch’egli ferir di corna. E questa, al mio giudizio, è la vera origine de’ cornuti. —
E, cosí detto, il Cesario si tacque, e fu giudicato, non men che Trifone, aver detto ingegnosamente. Ma il Selvago, stimando che nessuno ancora avesse tócco il punto della cosa, e parendogli di star molto a disagio e che pur troppo si perdesse di tempo, disse al re che voleva seguire. Ma il re, per non turbar l’ordine, non volle. Anzi, fatto segno al Raineri che al Cesario seguiva, ordinò che dicesse. Ed egli, senza altro aspettare, in questo modo prese a dire:
— Quel che suole avvenire nell’investigazione di tutte le cose dubbiose, valoroso re e onoratissima compagnia, che sempre l’opinioni di chi vi discorre sopra sieno varie e diverse, parmi che