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326 iv - il convito, overo

ai servigi di Venere s’infemminisce e si fa servo della sua donna, la quale a rincontro viene ad acquistar quella superioritá che conviene all’uomo e non a la femina; in maniera che, di soggetta che era e debbe essere, diventa donna e signora. Volendo dunque costoro attender tanto ai servigi di Venere, hanno bisogno di Bacco, dio del vino, il quale, sí come dice Aristofane, è il latte di Venere. Dalla qual cosa ne segue che, quando la moglie d’un di costoro vuol per avventura trarsi un capriccio e star la notte presso ad altro uomo che al marito, l’empie tanto di vino per addormentarlo, che il fa parer Bacco istesso. Al qual costui, si per esser valente come anco dedito al vino, assomigliando, è poscia chiamato «cornuto». Conciosiacosachè esso Bacco, per aver combattuto valorosamente in favor de’ greci, fu detto «cornuto». Anzi Orfeo, poeta antichissimo, lo chiama Δικέροτα e Ταυροκέροτα e Ταυρομέτοπον. Per la qual cosa le femine elee, che volean forse por le corna in fronte a’ lor mariti, sacrificando a Bacco, pregavano che venisse in forma di toro. Da questo dunque costui, e non da altra cagione, avendo questa burla ricevuta, è chiamato dal mondo «bécco cornuto», come volesser dir «Bacco cornuto», over bisquizando per una affinitá che è tra «bécco» e Bacco, o perchè si legge di questo dio che fu una volta trasformato in bécco, o pur perchè la notte è stato sacrificato a Bacco, come gli si solea sacrificar, un bécco. Il quale non si sacrifica, come scrivono costoro, a Bacco, e non a Minerva, per un certo odio che amendue gli portano: l’un che gli abbia guasto la vite e l’altra l’ulivo, ma piú tosto ad un dio cornuto, perchè le corna fanno gli uomini a sua similitudine cornuti; non si sacrifica a Minerva, perchè la castitá è mortal nemica delle corna. Anzi le donne, che attendon ad esser caste, odiano e fuggono il vino, come occulto nemico ed insidiatore della castitá. Quel ch’io dico: che le corna pongono altrui in fronte le corna e sono insidiatori della castitá, vi fie noto, quando averete considerato l’usanza de’ piú antichi. Perciochè, dove noi ora beviamo in vetro o in altra materia, essi solean giá bere nelle corna degli animali; dalle quali, giá che in greco idioma κέρας; vuol