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del peso della moglie 313

per vedere e vagheggiare, tuttavia ci spignevamo innanzi. Ma il Selvago, che voleva la burla piú degli altri, non passava oltre cocchio, che, motteggiando, non gli desse la sua. Ora avenne che certi galantuomini, accorgendosi di questo umore, pensarono di rendergli il contracambio. Fatta adunque congiura tra parecchi cocchi, incominciarono a frequentare piú del solito il passarci davanti; e, facendosi oltre il Selvago, come prima, le dame dei cocchi presero anch’elleno a motteggiare e proverbiarlo. Nè vi mancarono di quelle che, per aver vista di gentildonne, lo trafissero insino al vivo. Parve allora a noi ch’el Selvago restasse tutto freddo e confuso e che quella sua pronta e viva eloquenza in gran parte mancasse. Preso dunque partito di ritornar a casa, fu un di noi, che incominciò a dir male dei cocchi, ed un altro in contrario a dir bene. Allora il Selvago, come orso a cui fusse stato tócco il naso, s’incominciò adirare con tanta rabbia, e tanta robba prese a dir contra i «carpenti» (ché cosí chiama egli i cocchi), che fu una meraviglia ad udire. E voleva conchiudere insomma che i cocchi sono la peggior cosa ch’abbi Roma. E, lasciando stare le disonestá che dentro vi si fanno, e la comoditá che dánno agli esercizi di Venere, infeminiscono i giovani, fanno rimbambire i vecchi, allargano il freno a’ religiosi, guastano le strade, impediscono i viandanti, sconciano le donne pregne e impregnano le sconce. E molte altre cose disse, insin che intorbidiscono i vini nelle cantine; e che, s’egli mai per disgrazia fusse una volta principe, vorrebbe o del tutto interdir l’uso dei cocchi, overo porvi sú un grosso balzello, e far ch’ogni cocchio avesse a portar per insegna un par di corna. E sarebbe seguito piú oltre a dire, se non che, giunti alla casa del signor Catalano Trivulci, vescovo di Piacenza, fummo da lui invitati a salir su. Il quale, stando in un balcone insieme con messer Anton Francesco Raineri, faceva accender lumi per onorar la festa. Allora il Selvago, non volendo venir su, fatte poche parole, da noi si dipartí. Della qual cosa meravigliatosi il vescovo, ché non era sua costume, gli fu detto che s’era alquanto inglesato contra i cocchi: e gli riferimmo ogni cosa. Di che egli prese gran piacere. Ma, facendosi poscia